“Non mi interessa tanto la fotografia, quanto coinvolgere le persone con idee e punti di vista sul mondo”
Tim Hetherington
A due anni dalla sua morte, avvenuta a Misurata il 20 aprile 2011 durante le insurrezioni libiche, la HBO dedica al suo lavoro un apppasionato e coinvolgente documentario con la firma dell’amico e collega Sebastian Junger. In un aprirsi e chiudersi sugli ultimi fatali attimi di Misurata, Junger, che con Hetherington aveva filmato il documentario candidato all’Oscar Restrepo, tenta di descrivere che cosa rendesse il suo lavoro qualcosa di più vicino ad un’indagine sulla natura umana che ad un reportage.
Attraverso foto e frammenti dei video che Hetherington raccolse nei suoi viaggi, la storia della sua vita, del suo lavoro, diventa la storia del mondo. Dall’Afghanistan alla Liberia, dalla Sierra Leone allo Sri Lanka. Non è sollevare uno sdegno morale sulla guerra, o sulle ingiustizie del mondo, “così arriva da nessuna parte” – sosteneva Hetherigton – l’obiettivo diretto del fotografo, ma costruire ponti tra le persone.
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