Bruxelles portrait – Midi

[note color=”#000000″]Bruxelles, la più latina tra le capitali del Nord Europa. Almeno, così si dice. Indubbiamente, Bruxelles è una città paradossale, caratterizzata da ossimori e, per questo, affascinante. Bruxelles non la si ama all’improvviso. Piuttosto la si impara ad amare col tempo, con la pazienza. E’ un luogo che richiede approfondimento e che insegna che non è mai giusto fermarsi all’apparenza. In un certo senso, insegna a non essere superficiali. Ed è cosi che si instaurano i rapporti più sinceri e duraturi, d’altronde. Se il sole non splende, perchè la Natura qui non è particolarmente generosa, e le nuvole si rincorrono, cambiando forma e colori in un cielo plumbeo, la bellezza e i colori vanno necessariamente inventati e ricercati in altro. Ecco come si spiega forse il genio di Magritte che a Bruxelles ha coltivato la sua arte ed ecco perchè, malgrado nebbia e grigiore, Bruxelles è una delle città più colorate al Nord Europa. I colori della sua gente, delle sue diversità, delle iniziative culturali e dei suoi angoli nascosti abbagliano. Scopritela, gustatevela nelle sue particolarità ed anche, perchè no, nei suoi aspetti più controversi. Fate la conoscenza delle persone che la animano. Fate questo viaggio con noi. Anna e Javier[/note]

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/07/anna.jpg[/author_image] [author_info]testo di Anna Maria Volpe, da Bruxelles. Già collaboratrice di Peacereporter et E-Il mensile, dopo aver diverse esperienze radiofoniche e tanto scrivere di arte e teatro, fa la valigia e va a Bruxelles dove lavora nel settore della cooperazione allo sviluppo. Tra le altre cose, cura il blog Déclinaison féminine, per il giornale belga La Libre.be, in cui tratta temi disparati in un’ottica di genere. Curiosa, viaggiatrice, con un biglietto aereo sempre in tasca e qualche nuova idea che le frulla per la testa.[/author_info] [/author]

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/07/javi.jpg[/author_image] [author_info]foto di Javier Aparicio Rubio. Giovane irrequieto, viaggiatore instancabile, scopre la fotografia a Maiorca e ne fa la sua compagna di viaggio durante le sue esperienze eclettiche in giro per il mondo. India, Siria, Marocco, Germania, Norvegia. . . Da solo o con altri, in aereo, in auto o in autostop, Javier trasmette le sue esperienze attraverso la sua vecchia Canon e la sua Nikon. Autodidatta, con tanta voglia capire il mondo, vive a Bruxelles dove cerca di dare un senso alla sua formazione trasformando i freddi dati economici in esperienze di vita reali[/author_info] [/author]

Midi: un mercato crocevia di mille culture gastronomiche

Il mercato della stazione di Midi è una vera e propria istituzione a Bruxelles. Quando si chiede ai commercianti da quanto tempo esiste, la reazione tipica è lo sbuffo appena accennato e lo sguardo rivolto verso l’alto che significa “Da una vita…”.
“Mio bisnonno lavorava qui” ci racconta Dris, mentre si affretta a porgere al cliente una busta colma di olive nere “la mia famiglia ha un posto qui da diverse generazioni ormai”.

Trattasi di uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa in cui, tutte le domeniche, dall’alba alle due del pomeriggio, si svolge il grande rito delle spesa del fine settimana. Qui si trova tutto: frutta, verdura, legumi, vestiti, spezie, cosmetici, fiori. Midi è un’amalgama di diverse anime. Diversità culturali e gastronomiche si sposano alla perfezione. La prima regola quando si mette piede in questo spazio enorme, che profuma di sud e di oriente, è di dimenticare la fretta. Lasciate il vostro orologio a casa se volete immergervi a Midi. Perché questo è un posto in cui andare di corsa è vietato. Se decidete di prendere parte a questa lenta processione, cadenzata dalle grida dei venditori, fate pure, approfittate del luogo e fatevi trasportare altrove. E’ molto più facile di quanto non sembri.

Già al secondo passo, troverete Jamal, che vi fa assaggiare il mango e fragole. Dolci e succosi il sapore di questi frutti segnerà l’inizio della vostra passeggiata domenicale. E poi ancora, l’angolo con i prodotti italiani, il pane fresco, gli elettrodomestici. Vi sentirete persi, forsi un po’ confusi. E’ normale. Il mercato è frequentato da innumerevoli visitatori, le bancarelle si fanno concorrenza l’una con l’altra a suon di urla. Funziona così da sempre e così sempre sarà. Le tradizioni non si cambiano. Vi perderete facilmente in questo luogo. Ecco perchè è meglio lasciare a casa anche il senso dell’orientamento. Dopotutto non vi serve, sarà la folla a guidarvi. Tanto poi vi ritroverete sempre lì, in fila, allo stand sotto il cavalcavia della stazione per assaggiare le crèpes marocchine.

 

crepes

 

Qui si possono gustare delle crepes marocchine, accompagnate da uno zuccheratissimo tè alla menta. Si fa presto strada il desiderio di rimanere ad osservare con attenzione i prodotti con i quali accompagnarle: miele, ricotta, olive, peperoni, carciofi. I sensi sono allertati: il profumo che emana la grandissima teiera stuzzica l’appetito, i mille colori del bancone accendono lo sguardo e il calore della crepe tiepida appena servita scalda le mani.

A Midi si impara anche a fare la spesa. In questo crocevia di differenze gastronomiche, è possibile concludere degli ottimi affari quando, a partire da mezzogiorno, il mercato si appresta a chiudere e i commercianti arrivano al punto di regalare i loro prodotti. Meloni forse un po’ troppo maturi, verdura…non si butta via niente.

Innumerevoli volte potrà capitarvi di tornare a casa con una cassetta piena di frutta. Senza nemmeno rendervene conto, nel pieno pulsare convulso e caotico della folla, qualche venditore ve l’avrà data. Un regalo improvviso e una piacevole sensazione di sorpresa vi illumineranno la giornata.

Midi è uno dei pochi mercati all’aperto, presenti nella capitale belga, in cui veramente si può economizzare. Luogo popolare, è infatti lontano anni luce dagli stereotipi in stile “radical-chic” che animano invece altri mercati all’aperto.

 

angurie

In media 450 commercianti espongono le loro mercanzie. Così si spiega l’esplosione di effervescenza e di vitalità che lo caratterizza. Passeggiando, vi potrete persino imbattere nel venditore che, attrezzato con microfono e musica improvvisa, un vero e proprio show per attirare l’attenzione e vendere diversi tipi di profumo. Signore e bambine curiose osservano lo spettacolo divertite e si fanno trascinare dall’energia incontenibile di quest’uomo che, con una semplice idea, arriva a monopolizzare la scena.

Ultimo passaggio obbligato prima di lasciare il mercato: la bancarella dei veli e dei tessuti. Qui, la sapienza femminile, sceglie con discrezione e accuratezza gli abbinamenti e la qualità del materiale, immaginando, forse, il prossimo abito che vestirà il suo corpo.

 

tende



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