Taboo Yardie

Ci sono voluti quattro anni e il rischio di perdere la casa, ma la documentarista del Selena Blake ha realizzato nel 2011 il documentario Taboo Yardie, viaggio claustrofobico nell’omofobia in Giamaica e sulle sue conseguenze.

Le persone intervistate sono di varie età, dai pre-adolescenti che inneggiano alla violenza contro gli omosessuali all’uomo di mezza età che, appena trasferitosi a New York, è stato fermato dal fratello nell’atto di lanciare una pietra contro due ragazzi che si baciavano per strada, tra la folla di Penn Station.

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Struggente è la storia di una donna lesbica residente nell’isola, la quale racconta alla Blake di aver subìto degli stupri correttivi da parte di uomini che volevano renderla eterosessuale. La polizia le ha negato il suo aiuto così, non riuscendo più a sopportare il peso della situazione, ha tentato il suicidio tagliandosi le vene e le cui cicatrici sono ancora ben visibili sulle sue braccia.

E ancora, gruppi che vagano per le strade alla ricerca di omosessuali, incendi dolosi che ditruggono le abitazioni di ragazze e ragazzi gay.

L’ex Primo Ministro jamaicano Bruce Golding – all’epoca dell’intervista ancora in carica – non esita a dare la sua oltraggiosa testimonianza, purtroppo molto comune da quelle parti, sulla difesa dell’omofobia e il paragone tra omosessualità, bestialità ed incesto.

La lavorazione del documentario è iniziata nel 2008, presentato quattro anni dopo al Miami Gay & Lesbian Film Festival, dove è stato proiettato per la prima volta.



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