Ripartire dal suolo: Haiti 2012

Il racconto multimediale della deforestazione di Haiti, dove a ogni pioggia si aggrava il processo di erosione del suolo, diventa un monito purtroppo attuale anche per il nostro paese. 
[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/11/Aldo-Soligno.jpg[/author_image] [author_info]di Aldo Soligno. Fotografo, nato nel 1983. Dall’esplorazione del legame tra i media e la guerra nella Striscia di Gaza fino ai più recenti Ritratti dalla Rivoluzione in Tunisia, la sua abilità nel creare una profonda relazione con i suoi soggetti gli ha garantito numerosi premi. Le sue immagini sono state esposte in Italia e all’estero. Da gennaio 2013 fa parte dell’agenzia Echo. [/author_info] [/author]
Multimedia realizzato per Echo Photo Agency
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Il 98% degli alberi presenti sul suolo haitiano è stato tagliato. Le montagne spoglie continuano nel loro processo di erosione a ogni pioggia. Ogni uragano o altra calamità che si abbatte su questa parte dell’isola Hispaniola (isola che comprende Haiti e la Repubblica Domenicana) vede moltiplicata la propria forza distruttiva devastando interi villaggi ed aumentando le già enormi difficoltà della popolazione Haitiana.

Haiti, Cap Haitien district.

Haiti, Cap Haitien district.

 

Una delle poche entrate di gran parte della popolazione è data dalla vendita lungo le strade del carbone vegetale ottenuto dalla combustione del legno in presenza di poco ossigeno. L’enorme uso di questo tipo di carbone, insieme alla ricerca di pascoli per l’allevamento, è il principale motivo di deforestazione proprio a causa del continuo approvvigionamento di legna senza alcuna regolamentazione per il suo reperimento.

Molti organismi internazionali avevano definito il degrado ambientale di Haiti a un punto di non ritorno. Ma qualcosa sta cambiando. Cominciano a essere visibili i segni di una presa di coscienza del governo e di una parte della popolazione. Sia nel nord che nel sud del paese sono numerosi i piani di intervento contro l’erosione del suolo portati avanti dal ministero dell’agricoltura e dalla popolazione rurale con l’aiuto delle ONG internazionali.

 

Haiti, Cap Haitien district. Student. In addition to studying, provides to help the family by cooking in their small family tavern.

Haiti, Cap Haitien district.
Student. In addition to studying, provides to help the family by cooking in their small family tavern.

 

Osservando le montagne spoglie di Haiti è facile osservare le onde create dallo sfaldamento del suolo e dalla sua discesa a valle, ma ormai non è più raro poter osservare sulle stesse le file di muri di contenimento a contrasto del fenomeno. Questi muri di contenimento, inoltre, fermando l’erosione permettono anche al terreno circostante di sedimentarsi e tornare fertile, garantendo un ritorno alle colture su quelle stesse montagne dove fino a poco prima era impensabile piantare qualcosa senza che venisse trascinato via alla prima pioggia.

In un paese dove sono ancora enormi le cicatrici del terremoto del 2010, e che ha tra i suoi problemi maggiori quello della malnutrizione della sua popolazione, la presa di coscienza ambientale si pone come una speranza per un miglioramento della situazione alimentare oltre che ambientale.



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