Around Istanbul

Con questo articolo Gaetano Liguori sale a bordo di Q Code Mag. Ne siamo particolarmente felici, perché i viaggi e la musica sono due fili intrecciati del nostro taglio narrativo.
Diplomato in Pianoforte e in Composizione Elettronica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, si è presto affermato come leader del gruppo Idea Trio, con cui ha tenuto più di tremila concerti, raggiungendo, con la sua musica ed i suoi dischi e CD (più di trenta), le più svariate realtà, suonando in piazze, festival, fabbriche, scuole, teatri e centri sociali. Così recita l’inizio della biografia sul suo sito.

Un artista che ha riconosciuto le battaglie politiche del suo tempo e le ha sposate con il suo linguaggio, quello della musica.

Grazie Gaetano, benvenuto, facci viaggiare con te.

angelo miotto

 

Sono ormai cinque anni che vado regolarmente ad Istanbul, almeno due volte all’anno, e ogni volta mi assale lo stesso stupore  nel vedere l’incrocio tra antico e moderno: il futuro ha un cuore antico.

di Gaetano Liguori

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1 dicembre 2013 – Forse solo a Roma puoi vivere le stesse sensazioni, come Sorrentino ci va vedere nella stupenda passeggiata notturna del film La Grande Bellezza. Camminando tra le strade del Corno d’oro tra le due sponde europee, nei quartieri di Sultanahmet , Beyoglu fino a Fatih e passando il vecchio storico ponte fino alla torre di Galata per arrivare alla ormai celebre Piazza Taskim.

Ci si rincorre tra fasti e vestigia della vecchia Costantinopoli, dall’imponente Acquedotto Romano alla maestosa Santa Sofia, poi trasformata in Moschea, e poi Chiese Bizantine, Moschee di varie epoche fino alla splendida Moschea Blu, Il Palazzo del Sultano, il famoso Topkapi che ricorda la potenza Ottomana è affiancato dal vicino Museo Archeologico, che racchiude alcuni tesori dai Greci ai Romani ai Bizantini agli Arabi ai Mongoli agli Ottomani, 2500 anni di Storia e Arte.
Questi sono i tesori visibili da tutti e con un’organizzazione impeccabile potrete visitarli in organizzatissimi musei, tant’è che Istanbul è una delle mete turistiche più apprezzate e visitate del Mondo.

Esiste però un’altra Istanbul che io in tanti viaggi ho imparato ad apprezzare, ed è quella dei quartieri più popolari della vecchia città, quelli che Pamuk descrive cosi bene nel suo libro, Istanbul. I ricordi e la città dedicato alla sua infanzia e a luoghi che sono in massima parte scomparsi in favore della modernità, ma che in certi caso potete ancora trovare.

 

Istanbul 2013

Certo dovete armarvi di pazienza levantina e “Inshallah”, se Dio vuole, li troverete cosi come per magia. Dietro un Hotel grattacielo potete accorgervi che sopravvive una vecchia casa ottomana che avrà visto senza dubbio tempi migliori ma che conserva quella bellezza che solo le cose antiche possiedono.

Certo con un’efficienza molto teutonica, ogni anno trovo cambiamenti urbanistici sorprendenti con nuove colate di cemento per quartieri dormitorio che ormai soprattutto nella sponda asiatica allargano continuamente la città ed il numero degli abitanti che ormai superano i 16 milioni.

La casa dove abito saltuariamente si trova nel quartiere degli antiquari, una specie di Brera degli anni ’60, dove in decine e decine di baretti, pub, ristoranti, chioschi, baracchini si possono incontrare giovani studenti e intellettuali che parlano sorseggiando il loro çay, non dimentichiamo che siamo a poche centinaia di metri da Ghezi Park, il piccolo parco di Piazza Taksim assunto a simbolo della primavera di Istanbul.

Questa volta dovendo fare il mio concerto per il 125° anniversario della fondazione del Liceo Italiano ero un po’ preoccupato sull’effetto che avrebbe avuto la mia musica jazz su un pubblico di una cultura così differente. Niente di tutto questo: per prima cosa ho scoperto realtà musicali di vera avanguardia e poi una delle doti che contraddistingue i Turchi è la curiosità per tutto quello che viene dal vecchio continente e che da sola dovrebbe farci accettare il popolo di Ataturk in Europa, cosa che a livello ufficioso già succede negli scambi commerciali.

Il concerto si è svolto nel bel teatro presso la sede dell’Istituto di Cultura Italiano che accoglie un attento gruppo di persone che segue corsi di lingua Italiana e le varie manifestazioni, cinema, concerti, teatro, conferenze, insomma tutto quello che arriva dalla patria di Dante Alighieri. Avevo qualche incertezza pensando al mio programma di composizioni, che allinea anche arrangiamenti di vari brani della cultura musicale popolare legati alle lotte antifasciste come Bella Ciao o El pueblo unido jamas serà vencido. Ed invece niente, anzi ci sono stati calorosi applausi, pubblico competente e attento, con richieste di bis.

Passeggiando per una delle strade principali la Istikal ho sentito suonare da parte di musicisti da strada proprio Bella Ciao e ho scoperto che il nostro glorioso brano è stato la colonna sonora dei disordini di Ghezi Park, cantata a squarciagola da studenti e manifestanti che con grande coraggio hanno affrontato la polizia, ricordandomi la nostra “Meglio gioventù”.



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