A ciascuno il suo Jesus

Detto ciò, che crediate in Maometto, Budda, Shiva, nel Jesus della Bibbia o in quello “rosa, non gay e creato da un ateo”… Buon Natale!

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/11/1015058_4778608114201_571572631_o.jpg[/author_image] [author_info]di Elena Esposto. Nata in una ridente cittadina tra i monti trentini chiamata Rovereto, scappa di casa per la prima volta di casa a sedici anni, destinazione Ungheria. Ha frequentato l’Università Cattolica a Milano e si è laureata in Politiche per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo. Ha vissuto per nove mesi a Rio de Janeiro durante l’università per studiare le favelas, le loro dinamiche socio-economiche, il traffico di droga e le politiche di controllo alla criminalità ed è rimasta decisamente segnata dalla saudade. Folle viaggiatrice, poliglotta, bevitrice di birra, mediamente cattolica e amante del bel tempo. Attualmente fa la spola tra Rovereto e Milano[/author_info] [/author]

23 dicembre 2013 – È quasi Natale. Quel momento magico e meraviglioso in cui la sottoscritta, se si trova dispersa ai tropici, vive sempre uno dei momenti più schizofrenici della sua esistenza.

Ho passato due Natali in Brasile ma non credo che riuscirò mai ad abituarmi a fare la spesa in shorts e infradito mentre alla radio del supermercato passa “Jingle bells” (Dashing through the snow in a one horse open sleigh… !!?!??!), o aggirarmi per un centro commerciale a Salvador dove insieme a alberi di natale cosparsi di neve (finta) si vende l’ultimo modello di ventilatore, e neanche ai cartelloni di Buone Feste raffiguranti Babbo Natale in calzoni da bagno che tiene in mano una tavola da surf.

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E già che siamo entrati in tema “Natale” oggi parleremo della nascita e della vita di Jesus. No non di quel Jesus (paura eh?)

Questo Jesus “è rosa ma non è gay, e il suo creatore è ateo”. La sua storia è bizzarra e non centra niente col Natale, però è divertente e ve la voglio raccontare.

São Luis do Maranhão, 1927. Il farmacista, ironicamente ateo, Jesus Norberto Gomesnon riesce nel suo intento di inventare una medicina contenente guaraná.

Il fallimento però non è totale. Si da il caso, infatti, che i nipotini di Gomes abbiano trovato particolarmente gustoso lo sciroppo rosa shocking inventato dal nonno, tanto da dargli l’idea di distribuirlo in scala industriale.

Se andaste a São Luis probabilmente rimarreste stupiti nel vedere come la gente, al sentire il nome Jesus, pensi prima alla bibita che non al personaggio della Bibbia, e probabilmente vi verrebbe anche da ridacchiare al sentire ordinare un Jesus da gente seduta al bar, o appoggiata al banco dei baracchini per strada.

Non c’è molto da ridere comunque. Il povero Gomes venne scomunicato per aver dato questo nome alla sua invenzione (che poi era il suo nome di battesimo… chissà se avevano scomunicato anche suo padre che lo aveva registrato all’anagrafe).

Nel frattempo però l’eretica bevanda diventò sempre più gradita e richiesta tanto che nel 1943 Gomes fondò l’impresa Jesus Ltda. Nacque così, un po’ per caso un po’ per scherzo, la bibita più famosa del Maranhão.

Nel 1980 la ricetta venne venduta alla Companhia Maranhense de Refrigerantes che ne espanse la produzione, mantenendola però sempre all’interno dei confini dello Stato.

Per alcuni il Guaraná Jesus condusse una vita tranquilla e serena nella sua terra d’origine finché un giorno il lungo sguardo di una delle multinazionali più potenti del mondo si posò su di lui.

Per molti anni l’onnipotente Coca-Cola tentò comprare i diritti sulla bibita rosa ma senza risultati. I produttori di Jesus tennero duro contro il gigante rosso fino al 2001, quando furono costretti a cedere ma a una condizione: Jesus avrebbe continuato ad essere venduto solo in Maranhão. E così è stato.

Nel 2008 la Coca-Cola lanciò una campagna per interpellare il popolo maranhense sul nuovo design delle lattine e l’idea finale vinse il premio internazionale iF Product Design Akward.

La grande multinazionale guadagnò così la fiducia dei maranhensi e dei fan di Jesus, dimostrando di mantenere fede alle promesse (non vendere la bevanda in altri Stati o all’estero) e di non distruggere in un battibaleno i ricordi di infanzia di tante persone (chiedendo loro come avrebbero voluto vedere cambiare il suo aspetto esteriore). A volte anche nei grandi centri di potere economico aleggia un po’ di buonsenso.

Le ultime notizie che abbiamo dal fronte Guaraná Jesus è che la bibita continua ad essere prodotta esclusivamente nel Maranhão e, con la benedizione della Coca-Cola, è stata lanciata nel 2011 la versione “zero”. Con pessimi risultati peraltro, dal momento che ne è stata proibita la vendita subito dopo l’apparizione sul mercato.

Alcuni sacerdoti infatti hanno fatto sentire la loro voce e hanno iniziato un’azione giudiziaria contro le bollicine rosa shocking senza zucchero. Associare il numero zero a Jesus è stato considerato una mancanza di rispetto al Dio del cristiani e a suo Figlio che meritano sempre e comunque “nota dez”.

Se a volte nei grandi centri di potere economico aleggia un po’ di buonsenso pare che non possiamo dire la stessa cosa dei centri di potere religioso.

Detto ciò, che crediate in Maometto, Budda, Shiva, nel Jesus della Bibbia o in quello “rosa, non gay e creato da un ateo”… Buon Natale!



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