La musica della settimana – 2

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Nell’enorme flusso di informazioni che ci investono ogni giorno, le parole sono importanti, e le notizie pure.
Per fare ordine in questo magma continuo, ogni settimana Q Code Mag selezionerà sette storie per fare un po’ di ordine, per riassumere i momenti che meritano più di altri. Per fare il punto.
E visto che la musica è il veicolo migliore, ognuna di queste sarà accompagnata da una canzone che la rappresenta, che ne descrive l’essenza.
Per fare ordine, per essere ricordata. Per mettere un punto e andare a capo.[/note]
[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/12/IMG_1659.jpeg[/author_image] [author_info]a cura di Alessandro Tibaldeschi. Ultra trentenne pentito, giornalista musicale, speaker radiofonico in pensione, dopo una carriera iniziata a diciassette anni e finita per sopraggiunta paternità. Padre di una bellissima bambina e compagno innamorato. Amante del gelato e della birra artigianale, tifoso della Pro Vercelli, si sveglia ogni mattina con qualche canzone strampalata nelle orecchie. Non canta sotto la doccia, ma non si tira indietro su quelle di Peppa Pig e dello Zecchino d’Oro per dovere familiare. QCode gli ha dato l’arduo compito di commentare in musica le notizie della settimana. Riusciranno i nostri eroi?[/author_info] [/author]
dal 20 al 27 dicembre 2013
Amadou & Mariam – Oh Amadou

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Moglie e marito originari del Mali, entrambi ciechi, condividono anche la vita professionale. Il loro genere contaminato da stili molto diversi tra loro è l’emblema della grande vitalità di un continente martoriato, che riesce a trovare la forza e la strada della bellezza nonostante le enormi difficoltà ad arrivare sani e salvi alla fine della giornata: Map Kibera – Geografia dell’invisibile, di Sandro Bozzolo.

 

 

The Clash – Somebody got murdered

[sz-youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=FUNXA3srhYI&feature=youtu.be” /]

Sono un fan dei Clash soprattutto perché sono riusciti a raccontare i grandi cambiamenti avvenuti a cavallo tra gli anni 70 e 80 in modo lucido, quasi brutale.
Questo pezzo fa parte di ‘Sandinista!’, considerato uno dei più belli del secolo grazie alle numerose contaminazioni. I sandinisti erano i ribelli del Nicaragua, che combattevano contro un regime oppressivo che non lasciava speranza per il futuro ai giovani del posto: Los Heroes del silencio, di Gabriella Ballarini

 

 

24 Grana – Kanzone su un detenuto politico

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Il K Album è forse il disco più ispirato di questa band napoletana poco conosciuta ma dalla grande reputazione.
Il lugubre e pesante rumore delle catene all’inizio del pezzo descrive da solo il pessimo stato delle nostre carceri: Nella mia ora di libertà, di Christian Elia
Ska-P – Nino soldado

[sz-youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=tkKSnkCv_HM&feature=youtu.be” /]

Che l’Africa sia terra di guerre, lo sappiamo da almeno duecento anni.
E chi ne fa più le spese sono i bambini, sia quelli che subiscono i conflitti che quelli che li vivono in prima persona: Sud Sudan, isolare i signori della guerra, di Raffaele Masto
Edith Piaf – La folie

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Edith Piaf sta a Parigi come Modugno sta all’Italia.
Questo pezzo, in particolare, contiene tutti i cliché patinati che ci rendono semplice e bella l’idea di questa città, in realtà molto più complessa e diversa di quanto si creda.
Ci sono la fisarmonica, la erre arrotondata del Passerotto, l’atmosfera frizzante della Ville Lumiére. Ma Parigi, purtroppo, è cambiata. E molto. Parigi, inquinata neocolonialista noiosa, di Bruno Giorgini
Francesco De Gregori – Due zingari

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I viaggi di piacere sono un’invenzione moderna: l’uomo ha sempre viaggiato per necessità.
Abbandonare il proprio luogo di nascita perché non offre speranze dev’essere la decisione più difficile da prendere nella vita. Se a questa seguono settimane di viaggio in bilico tra la vita e la morte, non dovremmo avere altre cose da dire sulla tragedia dei migranti. Fino in fondo, di Melting Pot

 

 

 

Johnny Cash – Folsom prison blues

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Se trasformano la tua casa e la tua vita in una gabbia, hai due possibilità: o diventi un punk oppure Johnny Cash. Una finestra su Gaza, di Lorenzo Bagnoli

 

 

 

 

 

 



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