U stissu sangu

Storie più a sud di Tunisi

da Distribuzioni dal Basso

1 febbraio 2014 – Immigrati, clandestini, irregolari: di queste ed altre definizioni si è profondamente impregnata la comune retorica nostrana, al fine di individuare una particolare categoria umana, disprezzata ed adoperata per meri scopi propagandistici.

Il migrante è colui del quale, per un motivo o per l’altro, bisogna diffidare; è necessario assumere comportamenti circostanziati nei suoi confronti, onde evitare possibili conseguenze negative.
Chissà se un simile ragionamento si è mai manifestato nelle menti, tutte proiettate al “duro lavoro”, dei molti agricoltori e proprietari terrieri siciliani pronti a disporre, a loro piacimento, di manodopera a basso, quanto non a bassissimo, costo, per la gran parte migrante?

Lampedusa, Portopalo di Capopassero, Pozzallo, Gela, Licata: realtà contraddistinte da un comune destino, legato indissolubilmente alle vite ed ai desideri di chi, indotto dall’originario istinto alla sopravvivenza, si spinge verso territori lontani, incapaci, però, di assicurare una vera salvaguardia.

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SCHEDA DEL FILM SU DISTRIBUZIONI DAL BASSO

 

Di tutto questo, e di altro ancora, si occupa “U stisso sangu. Storie più a sud di Tunisi”, film documentario datato 2009 ma entrato a far parte del portale di Distribuzioni dal Basso lo scorso dicembre 2013.

Con la regia di  Francesco Di Martino , giovane capace di affrontare il tema delle migrazioni forzate e dei protagonisti di queste, con enorme riflessione, percorrendone le medesime strade e penetrando entro i recinti che li separano, drammaticamente, da un sogno accarezzato per miglia e miglia marine.

La quotidiana “routine” di centinaia di uomini e donne, provenienti principalmente da Africa e Medio Oriente, si presenta in tutta la sua precarietà, non solo fisica ma anche psichica, inducendo lo spettatore ad avviare un meccanismo mentale idoneo alla, seppur minima, immedesimazione. Il film è rilasciato con licenza Creative Commons.

(Rosario Cauchi)

 



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