“Di non lavoro si può morire?”

C’è una relazione diretta tra crisi economica, perdita del lavoro e salute mentale? I suicidi possono aumentare in questo quadro? Psicoradio lo ha chiesto al professor Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria dell’Università di Udine. La redazione l’ha incontrato a Trieste in occasione dell’undicesimo congresso nazionale della SIEP, la Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica.

 

21 ottobre 2014 – Secondo Balestrieri, il legame tra crisi economica e salute mentale esiste chiaramente: i Centri di Salute Mentale hanno meno risorse e le persone hanno meno alternative. Basti pensare che “in Italia il numero dei suicidi tra il 2012 e il 2013 è quasi raddoppiato e questo dato è in correlazione con la crisi economica”.

Tra le varie considerazioni espresse dal professore ne emerge anche una che fa riferimento al genere: le donne sarebbero meno a rischio suicidio perché hanno più risorse relazionali. Nella vita degli uomini, invece, il lavoro ha un ruolo più centrale e quindi, nel momento in cui viene a mancare, gli uomini perdono una parte consistente del significato della propria esistenza.

Psicoappuntamento

Ci sono persone che, senza aspettare che ci siano delle leggi a imporre comportamenti positivi, lavorano giorno per giorno per migliorare la vita delle persone. La sociologa Gabriella Boilini, negli anni 70, ha lavorato insieme alle istituzioni, per trovare casa e lavoro alle persone che erano internate nel manicomio di San Giovanni in Persiceto.

Il 25 Ottobre, nell’ambito di un convegno che si svolgerà dalle 10 alle 13, il comune bolognese le conferirà la cittadinanza onoraria, per ringraziarla di aver liberato il manicomio cittadino prima ancora che la 180 diventasse legge.

Psicoradio animerà questo incontro, dal titolo “Quando le porte si sono aperte” e intervisterà i testimoni di questa storia, che mostra l’umanità di una donna che è riuscita a realizzare con efficacia un’idea di libertà, andando oltre alla burocrazia ordinaria.

 

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