Bombe su Gaza

I caccia israeliani sono entrati in azione durante la notte, poche ore dopo il lancio di un razzo Qassam dalla Striscia. Colpite le zone meridionali dell’enclave palestinese – See more at: http://nena-news.it/bombe-su-gaza-primo-raid-israeliano-dalla-fine-di-margine-protettivo/#sthash.UoR7GNdQ.dpuf

I caccia israeliani sono entrati in azione durante la notte, poche ore dopo il lancio di un razzo Qassam dalla Striscia. Colpite le zone meridionali dell’enclave palestinese

tratto da NenaNews

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21 dicembre 2014 – L’aviazione israeliana la scorsa notte (ndr. la notte tra il 19 e il 20 dicembre) ha bombardato alcuni presunte basi di Hamas nel Sud della Striscia di Gaza. I raid sono avvenuti alcune ore dopo il lancio di un razzo dall’enclave palestinese, che aveva colpito le zone meridionali di Israele senza provocare vittime né danni. Non ci sono vittime neanche a Gaza, ha riferito il ministero palestinese della Sanità.

Quello odierno è il primo raid di Tel Aviv su Gaza dalla fine dell’operazione militare denominata Margine Protettivo, in cui hanno perso la vita oltre duemila palestinesi, in maggioranza tra la popolazione civile. Sono state invece 73 le vittime israeliane, quasi tutti soldati.

 

gaza

 

Le Forze armate israeliane hanno confermato i bombardamenti, indirizzati contro “le infrastrutture terroristiche di Hamas”, il movimento palestinese che governa la Striscia di Gaza e che non ha rivendicato il lancio del razzo che ha provocato la reazione israeliana. Dalla fine di Margine Protettivo, il 26 agosto, dalla Striscia sono stati lanciati tre razzi che non hanno provocato né vittime né danni.

Mercoledì scorso la Corte di Gustizia europea aveva annullato l’iscrizione di Hamas dalla lista europea delle organizzazioni terroristiche. Una decisione motivata da ragione procedurali e accolta con disappunto dalla Commissione europea, oltre che da Tel Aviv. La rimozione del gruppo palestinese dalla black list europea, in cui è stato inserito 13 anni fa, dopo l’11 settembre, dovrebbe avvenire tra tre mesi, salvo ricorsi in appello che alla luce della reazioni che ha scatenato la sentenza sembrano abbastanza sicuri.

 

 

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