Way Out

La rivoluzione delle macchine, la nostra volontà. La letteratura di narrativa e cinematografia è ricca di opere che raccontano un futuro dove l’automa, o la tecnologia, finisce per avere il sopravvento.
La macchina serve l’uomo, eppure la macchina può essere nemica dell’uomo, come ogni invenzione è di per sé un elemento neutro. Dipende, cioè, sempre da come si utilizza.

La volontà umana rimane, quindi, sovrana, ma solo in teoria. Perché le invenzioni tecnologiche modificano la nostra vita e abitudini e creano assoluta dipendenza.

Si è scritto molto di come, per esempio, i mobile device abbiano influito sulle abitudini sociali, in un transfert digitale di partecipazione e masse di occhi e pollici, cuffiette e scivolamenti touch che abitano i mezzi di trasporto, le nostre case, durante tutta la giornata. E anche la notte per molti di noi, dove lo smartphone è riuscito a soppiantare la sveglia, la macchina fotografica, la rubrica, anche solo l’esigenza di fermarsi abbassando il finestrino: «Scusi vado bene per via Tasso?».

Si è scritto molto, quindi guardiamo questa bellissima motion di Yukai Du, illustratore cinese che vive a Londra.

Way Out from Yukai Du on Vimeo.

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