Lo sterminio dei disabili/3

Ultima puntata del viaggio negli orrori del Terzo Reich. Dallo sterminio dei bambini allo sterminio degli adulti

18 agosto 1939: il ministero dell’Interno del Terzo Reich (RmdI) fa circolare un decreto intitolato “Obbligo di dichiarazione di neonati deformi ecc”. È il salto di qualità nella campagna di sterminio dei disabili voluta da Adolf Hitler. Il decreto ordina alle ostetriche e ai medici di dichiarare tutti gli infanti nati con specifiche condizioni mediche: 1. idiotismo e mongolismo (in particolare i casi che presentavano anche cecità e sordità); 2. microcefalia (dimensioni della testa abnormemente piccole); 3. idrocefalia grave o progressiva; 4. ogni deformità, in particolare arti mancanti, chiusura gravemente difettosa della testa e della colonna vertebrale ecc.; 5. paralisi.

Oltre ai neonati, i medici devono dichiarare tutti i bambini sotto i tre anni affetti da tali condizioni. “La registrazione tempestiva dei casi appropriati in cui siano presenti deformazioni e ritardo mentale ereditari è essenziale per la chiarificazione di problemi scientifici”, si legge alla prima riga. I moduli con cui si dichiarano i bambini sono compilati da ostetriche e medici, che li consegnano agli uffici sanitari locali. Hans Hefelmann e Richard von Hegener sono i due funzionari responsabili, nonostante non abbiano alcuna formazione in campo medico, decidono quali fra i casi dichiarati meritano la particolare attenzione dei periti medici e li inviano a questi ultimi perché prendessero una decisione.

I periti sono Werner Catel, Hans Heinze ed Ernst Wentzler, tutti membri del comitato di pianificazione e sostenitori militanti dell’eutanasia. Hanno preso tutte le decisioni unicamente sulla base dei moduli di dichiarazione: non hanno mai visitato i bambini e neanche consultato la casistica medica esistente.

Un semplice segno più (+) indica l’inclusione nel programma e dunque l’uccisione del bambino; un semplice segno meno (-) indicava l’esclusione, il che voleva dire che il bambino poteva continuare a vivere.
Il primo luglio 1940 I’RMdI emana una circolare che annuncia la creazione (che in realtà era avvenuta qualche tempo prima) del primo reparto infantile del Comitato del Reich a Brandenburg-Gorden vicino Berlino.
Il provvedimento, continuando a dissimulare l’intento reale del programma, informa gli uffici sanitari che: “sotto esperta supervisione medica, il reparto di psichiatria infantile a Gorden, vicino Brandeburgo sull’Haven, fornirà tutti gli interventi terapeutici disponibili, resi possibili da recenti scoperte scientifiche”.
Da principio perfino i medici che compilavano i moduli di dichiarazione non si sono accorti della verità. Un ufficiale sanitario, interessato a organizzare il trasferimento alcuni bambini presso il nuovo istituto di Gorden, si lamentò del fatto che quest’ultimo non rispondeva alle sue domande relative ai costi. Il Comitato del Reich possedeva i fondi per coprire tutte le spese quando non vi era alternativa, ma cercava, ogniqualvolta era possibile, di indurre i genitori o gli enti assistenziali a pagare per le uccisioni segrete.

Il sistema di sterminio si fonda sulla collaborazione di burocrati, medici e genitori: l’RMdI facilita la collaborazione dell’amministrazione pubblica, incluso il servizio sanitario, la KdF recluta i medici, le infermiere e il personale per le uccisioni effettive e i burocrati e i medici lavoravano affinché i genitori dessero il loro consenso.

L’uccisione dei disabili adulti ha presto superato l’uccisione dei bambini, coinvolgendo un numero assai più elevato di assassini e di vittime Molti medici (per esempio i direttori degli ospedali statali di Gorden, Eichberg e Eglfing-Haar) avrebbero svolto un ruolo nell’uccisione sia di bambini che di adulti, e spesso non è più possibile ricostruire esattamente il modo in cui il coinvolgimento di tali medici nel programma di eutanasia infantile si trasformò in partecipazione all’eutanasia degli adulti. Infine il Comitato del Reich aveva istituito almeno 22 reparti di eutanasia infantile. Su alcuni reparti non si hanno altre informazioni oltre alla loro mera esistenza; altri sono stati ricoperti da infamia in seguito alle rivelazioni emerse nel corso dei processi che ebbero luogo dopo la fine della guerra.

 

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