La musica è la loro passione, e la possibilità di vivere grazie a essa è il loro più grande sogno. Sono i 60 ragazzi della Central Asia youth orchestra (Cayo). Provenienti da tre diversi Paesi, Tagikistan, Kazakistan, Kyrgyzstan, questi piccoli musicisti hanno l’occasione di esibirsi allo Young Euro Classic di Berlino, uno dei più prestigiosi festival per giovani orchestre, che si terrà dal 6 al 23 agosto. Ma per farlo hanno bisogno di sostenere delle spese per le prove e per comprare i biglietti aerei per il viaggio. I componenti dell’orchestra, però, non hanno le risorse economiche necessarie per partecipare al festival e per questo hanno chiesto aiuto alla Rete attraverso una campagna di crowdfunding.
Sono tutti giovani talenti che grazie a un progetto promosso nel 2012 dall’organizazzione Cesvi e finanziato dall’Unione europea hanno avuto la possibilità di migliorare le loro doti artistiche e sperare di riuscire un giorno a vivere facendo ciò che più gli piace: creare musica.
C’è chi ha iniziato a suonare perché affascinato dalle note di Beethoven che ascoltava da piccolo, chi perché spinto dal proprio insegnante e chi perché vi ha trovato un rifugio alle tante difficoltà della vita. Ognuno con la propria passione per un diverso strumento, ma tutti accomunati da un solo obiettivo: mettersi in gioco e realizzare qualcosa di unico. Le tante ore trascorse in sala prove hanno prodotto il risultato sperato, e così questa piccola orchestra dell’Asia centrale ha cominciato a esibirsi nei diversi teatri dei tre Paesi. Per poi intraprendere il cammino verso occidente. In un tour europeo che ha permesso loro di visitare ed esibirsi in alcuni teatri d’Italia e del Belgio. Oggi hanno l’occasione di volare a Berlino e mostrare la loro bravura a un pubblico e una giuria più attenta, sperando di avere l’occasione di cambiare la loro vita. Per questo motivo il Cesvi ha lanciato una campagna di crowdfunding, con la quale l’orchestra Cayo sta cercando di raccogliere 10mila euro, necessari per organizzare un mese di prove in vista della partecipazione al festival e altri 20 mila per coprire l’acquisto dei biglietti aerei per tutti i componenti dell’orchestra. “Noi abbiamo fornito a questi ragazzi gli strumenti per costruirsi il futuro che più gli piace – spiega Enrico Baccioni, responsabile progetti per il Tagikistan del Cesvi –. La preoccupazione è che tutto questo possa svanire e per questo continuiamo a sostenerli e speriamo chi ha voglia possa dare loro una mano”.
Il progetto finanziato dall’Unione europea oltre alla realizzazione di un’orchestra ha previsto corsi e lezioni sul tema della musica rivolto a musicisti e insegnati.
Oltre ai 400 studenti delle scuole di musica, selezionati nei diversi Paesi dell’Asia centrale, a partecipare a questo progetto culturale sono stati coinvolti anche gli insegnati. Per consentirgli di acquisire maggiori competenze non solo nel campo musicale ma anche nell’utilizzo della musica come terapia per ragazzi disabili. “I criteri che abbiamo utilizzato per scegliere gli studenti che hanno frequentato le lezioni sono stati due: le doti musicali e le loro condizioni economiche – continua Baccioni –. Abbiamo cercato di scegliere i ragazzi con talento che però non avessero la possibilità di poterlo mettere a frutto a causa delle difficoltà. In questo modo abbiamo cercato di dare loro un’alternativa”.
In Asia centrale i ragazzi che decidono di intraprendere la carriera musicale trovano grandi difficoltà a causa della scarsa connessione con i network musicali internazionali e dell’impossibilità per i meno abbienti di accedere ai corsi di musica. L’orchestra Cayo è l’ultimo step previsto dal progetto e il suo obiettivo è proprio quello inserire questi musicisti in un circuito più ampio uscendo dai loro confini nazionali. Con la direzione del maestro Gerardo Colella i 60 ragazzi sperano che sotto il cielo di Berlino le loro note possano incantare la giuria e regalargli finalmente un futuro di musica.
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