Ecogentrification. Copenhagen

Sostenibilità urbana, tra innovazione e gentrificazione ecologica. Il caso di Copenaghen su QCT

di Roberta Cucca

Quasi tutti vorrebbero vivere in una città sostenibile. Tuttavia, se si tentasse di chiedere alle persone come definirebbero una città sostenibile, verrebbero raccolte decine di definizioni diverse, con molto poco in comune. D’altronde, lo stesso potrebbe accadere ponendo la medesima domanda agli urbanisti, architetti, sociologi e politici coinvolti nella pianificazione di politiche e programmi per la sostenibilità nelle nostre città. È un dato di fatto: la sostenibilità può essere rappresentata come uno slogan o una retorica di successo che ha caratterizzato le politiche negli ultimi due decenni portando agli accordi internazionali in materia di tutela dell’ambiente, così come ai piani nazionali e agli interventi locali in numerosi settori politici.

Almost everyone would like to live in a sustainable city. However if you try to ask people how they would define a sustainable city, you could collect dozens of different definitions, with very little in common. However, the same could happen asking the same question to urban planners, architects, sociologists and politicians involved in designing policies and programs for sustainability in our cities. As a matter of fact, sustainability can be described as a catchword, a successful rhetoric characterizing policy making in the last two decades, leading to international agreements on environmental protection, as well as national plans and local interventions in numerous policy areas.

 

Anno dopo anno, è apparso evidente che la sostenibilità è ben lungi dall’essere un paradigma efficace, essendo troppo ampia, vaga e senza dimensioni ambientali, economiche e sociali chiaramente definite. In particolare, c’è stata una crescente critica al concetto di sostenibilità: in sostanza è stata accusata di promuovere una sorta di competitività verde nell’economia di mercato, nota anche come “crescita verde”.
Year after year, it has become evident that sustainability is far from being an effective paradigm, being too broad, vague and with no specific environmental, economic or social dimensions clearly set out. In particular, there has been increasing criticism of the concept of sustainability, basically, being accused of promoting a sort of green competitiveness in the market economy, also known as “green growth”.

 

Anche se il benessere della persona, l’equità, un governo ed una società civile democratica dovrebbero essere componenti centrali della sostenibilità nell’approccio della “crescita verde”, l’elemento cardine relativo al sociale è presente in misura molto limitata. Temi come l’equità, la riduzione della povertà e della sussistenza, sono stati gradualmente abbandonati, mentre la letteratura indipendente ha introdotto in merito concetti in qualche modo sovrapposti, quali la coesione sociale e l’esclusione sociale, con il rischio paradossale che il promuovere la sostenibilità a livello locale potesse allo stesso tempo favorire una maggiore disuguaglianza tra cittadini e diversi gruppi sociali.

Although human well-being, equity, democratic government, and democratic civil society should be central constituents of sustainability, in the green growth approach the social pillar of the concept has entered to a very limited extent. Themes such as equity, poverty reduction and livelihood, have instead been gradually left to the broad and independent literature concerning overlapping concepts such as social cohesion and social exclusion, with the paradoxical risk that fostering sustainability at local level could at the same foster greater inequality among citizens and different social groups.

 

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