#PeoplesExpo

Dal 3 al 5 giugno, alla Fabbrica del Vapore di Milano,
arriva il forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini “Expo dei Popoli”

di Maso Notarianni

Saranno Frankie hi-nrg mc con l’Orchestra di via Padova e, la sera successiva, Diego Parassole e Giobbe Covatta i volti noti dello spettacolo a sostenere i delegati di 11 tra reti e movimenti contadini di scala mondiale che sono espressione di milioni di persone.

In un forum di tre giorni aperto al pubblico (anche gli spettacoli sono gratuiti) alla Fabbrica del Vapore di Milano ci saranno la Rete delle Comunità del Cibo di Terra Madre, la Global Call to Action Against Poverty (GCAP), La Via Campesina, l’IPC – International Planning Commitee on Food Sovereignty, Nyeleni Europe, la World Fair Trade Organization, Urgenci (the international network of community supported agriculture), RIPESS (Reseau Intercontinental de Promotion de l’Economie Sociale Solidaire), il Climate Action Network, La Red Vida – Vigilancia Interamericana para la Defensa y Derecho al Agua.

Tante le tematiche che verranno affrontate: promozione e sostegno dell’agroecologia, tutela della biodiversità e delle risorse genetiche, transizione verso un’economia senza petrolio, economia solidale e finanza etica; ma soprattutto questioni di cruciale importanza per i popoli più “indifesi” del pianeta, come gli impatti degli accordi di libero scambio, la speculazione finanziaria e il “land e water grabbing”, ovvero il fenomeno dell’acquisizione a prezzi e condizioni stracciate di grandi estensioni di terre e quindi di fonti d’acqua ad opera di imprese transnazionali, governi stranieri e fondi di investimento che sta minando le basi dell’agricoltura contadina, soprattutto nel Sud del mondo, ma anche in Europa.

Accaparramento di terra e acqua, a sua volta, generato da stili di consumo, in particolare alimentare, insostenibili e indotti dal marketing e dalla pubblicità.

Oltre 150 delegati da tutto il mondo per affiancare le voci dei popoli a quelle dei governi e delle imprese transnazionali, illustrando best practices e soluzioni alternative già messe in campo per far fronte ai problemi globali di accesso al cibo e ai beni comuni quali terra, acqua, foreste e sementi. Il forum darà voce soprattutto ai rappresentanti dell’agricoltura a conduzione familiare e di piccola scala, esclusi dall’Expo ufficiale nonostante producano il 70 per cento degli alimenti consumati a livello globale e siano oggi giorno i principali investitori in agricoltura.

Questo perché, a oggi, la filiera agroalimentare è profondamente squilibrata: basti pensare che solo 7 multinazionali controllano il 70 per cento del mercato dei semi, 10 imprese si spartiscono le forniture di pesticidi e fertilizzanti, 4 traders commercializzano il 75 per cento dei cereali, del cacao e della soia e un pugno di grandi marchi trasformano il 20 per cento del cibo industriale esposto negli scaffali dei supermercati.

A scapito delle minoranze produttive, della libertà di scelta, della diversificazione delle culture alimentari e, non ultima, della sostenibilità ambientale.

Tra gli interventi più attesi, quello dello scrittore e storico inglese Tristram Stuart – fondatore di Feedback, movimento contro lo spreco alimentare, e sostenitore del “freeganismo”, stile di vita anticonsumistico che promuove il consumo di cibo fresco scartato dalla grande distribuzione – in programma il 3 giugno; quello di Carlo Petrini, fondatore dì Slow Food International, in programma il giorno seguente, e quello di Ibrahima Coulibaly, leader contadino del Mali che il 5 giugno terrà una mini lezione magistrale sulla sovranità alimentare come progetto rivoluzionario di questo secolo.

 

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