Lidl taglia gli alberi

testo e foto di Andrea Cardoni

Un braccio di ferro tra la catena di supermercati e gli abitanti del V Municipio di Roma. Sul piatto la costruzione di una nuova filiale che però nascerebbe da un cantiere illegittimo

Oggi, a Roma, tra via di Acqua Bullicante, via San Vito Romano e via di Villa S. Stefano, alle 7.30, quando sono arrivati camion al cantiere per costruire una nuova filiale di Lidl si sono trovati davanti all’ingresso il presidio delle persone quartiere che non li hanno fatti entrare. Sui muri c’erano i manifesti che dicevano “Fermiamo i cannibali delle aree verdi, impediamo la cemenficazione”.

La decisione di bloccare i camion c’è stata ieri, quando c’è stata un’assemblea dei comitati di quartiere nella ex sala consiliare del V Municipio dove c’è ancora la foto di Napolitano appesa tra la bandiera d’Italia e quella del comune di Roma.

Dice che il cantiere è illegittimo. Era stata fatta per incontrare i rappresentanti del Municipio e del Comune che però non si sono presentati. Dice che ci sono almeno due vincoli: uno archeologico e uno paesaggistico naturale. Dice che c’è il vincolo Ad Luas laurus del 1995 che con Decreto del Ministro dei Beni Culturali e Ambientali dice che “è ammessa l’utilizzazione a parco con esclusione di qualunque edificazione”. Dice che il piano particolareggiato fatto dall’amministrazione precedente è stato stralciato dalla giunta Marino e quindi deve essere rifatto. Dice che i carotaggi sono iniziati un anno fa. Dice che l’ufficio tecnico del Municipio non sapeva niente. Dice che sotto alla (quasi ormai ex) area verde ci sono cavità sotterranee e fungaie e che quando piove finché c’erano gli alberi la terra teneva e adesso il rischio ci sia il dissesto e che si allaghi tutto. Quelli che vivono di fronte a quest’area dicono che in questi giorni, quando fanno i lavori le case tremano talmente tanto che“sembra che c’è il terremoto”.

Con quasi 600 filiali, Lidl “è protagonista del mercato”. Tra i principi aziendali di Lidl si legge che ”in qualità di impresa multinazionale siamo consapevoli della nostra dimensione e rilevanza pubblica.

Cresciamo in modo continuo attraverso lo sviluppo della rete di vendita e il costante miglioramento delle nostre filiali. Rispettiamo le normative vigenti e le linee guida aziendali. Il nostro operato quotidiano è improntato al senso di responsabilità, dal punto di vista economico, sociale e ambientale”.
Dice che quello del supermercato rischia di essere un cavallo di troia che poi si rischia di cementificare tutta l’area con altre strade e parcheggi. Dice che quelli che davanti agli occhi prima avevano gli alberi, adesso rischiano di affacciarsi sulle macchine del parcheggio soprelevato. Dice che l’impatto sulla viabilità sarà pesante. Dice che con questo aumenterà il tasso di inquinamento in un’area che è tra le più inquinate di Roma. Secondo i dati ARPA infatti la centralina largo Preneste supera spesso i parametri ammessi per la concentrazione di PM10 (polveri sottili). Il numero massimo di superamenti consentiti è di 36 l’anno: a giugno 2015 nella centralina largo Preneste il limite è già stato superato 20 volte in un quartiere come Pigneto-Prenestino con una densità di abitanti di più di 20.000 persone per Kmq. “Attraverso lo sviluppo della nostra rete vendita vogliamo avvicinarci sempre di più al cliente” dichiara Lidl. “Per questo motivo siamo continuamente alla ricerca di aree o immobili da acquistare o prendere in locazione”.

Dice che due settimane fa sono arrivate le ruspe e che ci hanno messo meno di tre quarti d’ora a tagliare i tanti alberi che c’erano qui. Alla fine del presidio di questa mattina il Presidente del V Municipio ha convocato per il 18 giugno, ore 18, un incontro presso l’Assessorato per le Attività Produttive del Comune di Roma, via dei Cerchi 6, fra i rappresentanti dei comitati NO CEMENTO A ROMA EST e gli assessori comunali competenti. Sono stati invitati anche l’Assessorato alle Politiche del Territorio della Regione Lazio e la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma e i comitati hanno chiesto che l’invito sia esteso alla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Culturali Oggi Matilde dice: “passare lì e guardare tutti quegli alberi tagliati è come se mi avessero dato uno schiaffo”.

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