Kobane sotto attacco

In Siria, riprendono le ostilità tra Isis e miliziani YPG/YPJ
per il controllo della città. La cronaca dal fronte curdo

di Luca Manunza

Il telefono questa mattina presto attorno alle 7:00 squillava ininterrottamente. A chiamare erano amici e compagni che mi comunicavano un attacco delle forze DAESH sul territorio della città di Kobane. Le notizie non erano certe, in pochi a quell’ora riuscivano a ricostruire l’accaduto.

Con il passare delle ore la situazione iniziava a farsi più vivida. Questa mattina, secondo fonti dirette provenienti dal media center YPG/YPJ in stanza a Kobane, un tir carico di esplosivo ha varcato il confine Turco della provincia di Urfa in direzione Kobane.

Una volta dentro la città il tir si è fatto esplodere.

A seguire altri quattro attacchi bomba in città di uomini in sella a motociclette hanno completato l’operazione. Da li è partita l’offensiva ISIS, nel centro della storica città frontaliera simbolo della liberazione della ROJAVA. Si contano più di 70 feriti gravi, trasferiti ieri mattina negli ospedali turchi di Urfa e Suruc, sono 13 i morti accertati tra la popolazione di Kobane.

Un comunicato stampa del vice presidente del HDP informa di arresti indiscriminati da parte della polizia turca, di feriti, molti dei quali già trasferiti nel carcere di massima sicurezza di Urfa. Le notizie scorrono velocissime su web, Firat news, autorevole organo di stampa Kurdo batte, ogni 15 minuti, news dal fronte.

Kobane è sotto attacco ma il giornalista e inviato Barzan Iso dell’emittente IMV TV, conferma che la città per quanto sotto assedio è nel pieno controllo delle forze Kurde.

Si teme che ci siano numerosi civili in mano alle forze DAESH, sottolinea l’inviato. È ancora presto per fare un bilancio –mi scrive un giovane corrispondente di Firat News- ma rimangono evidenti almeno due questioni fondamentali. La prima è la commistione delle forze politiche dell’AKP di Erdogan con la componente Islamista DAESH e la seconda è l’immobilismo delle forze internazionali nel creare pressioni sul governo turco rispetto al loro appoggio nei confronti delle forze terroristiche dell’ISIS in chiave anti kurda.

 

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