È come sangue e non va via

Trentacinque anni fa, la bomba alla stazione di Bologna. Un ebook gratuito ricorda la storia delle vittime.

di Antonella Beccaria, tratto da I Siciliani giovani

Q Code magazine non dimentica. Trentacinque anni fa è esplosa la bomba che ha causato il più alto numero nella storia del terrorismo italiano: 85. Trentacinque anni di depistaggi, di indagini fasulle, di promesse mai mantenute. Così si condannano le vittime al “fine pena mai”, come si legge in È come sangue e non va via, libro scritto dalla giornalista Antonella Beccaria per dare spolvero alla memoria di queste vittime poste troppo spesso sotto silenzio. L’ultimo capitolo della strategia della tensione, consumatosi alle 10.25 di quel 2 agosto 1980, è stato scritto con la deflagrazione della bomba alla Stazione di Bologna. Il processo ha accertato la matrice nera dell’ordigno, per il piazzamento del quale sono stati condannati Francesca Mambro, Giusva Fioravanti eLuigi Ciavardini dei Nuclei armati rivoluzionari. Sulle loro spalle pesa una condanna da 30 anni di carcere, che però non stanno scontando.

Ecco le storie delle vite che hanno spezzato. Buona lettura

2 agosto 1980: la strage, le vittime e la memoria

Anche quella di cui si parla in questo libro è una ferita della storia. Ma lo scopo, questa volta, non è raccontare le vittime delle istituzioni, ma le persone comuni – erano ottantacinque – che il 2 agosto 1980 entrarono in una stazione per non uscirne più. E raccontare anche dei duecento feriti che si sono rialzati conservando a vita, dentro e fuori, le cicatrici impresse da quei fatti.

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