La Camera approva la legge sulla cittadinanza

Ius soli temperato e ius culturae sono i nuovi strumenti
per acquisire la cittadinanza. Ora il ddl passa al Senato

tratto da Redattore Sociale

L’aula della Camera ha approvato la nuova legge sulla cittadinanza. Via libera al ddl di riforma, che ora passa al Senato, con 310 sì, 66 no e 83 astenuti. Applausi dai Democratici e da Sinistra Ecologia e libertà. Proteste dai banchi della Lega. Alla fine votano contro anche FdI e Forza Italia, mentre il Movimento 5 stelle si astiene. La discussione con le dichiarazioni di voto finali sulla legge era partita in un aula semivuota, presenti una ventina di deputati, compresa la presidente dell’assemblea, Laura Boldrini.

Ius soli temperato e allo ius culturae, due nuovi strumenti per acquisire la cittadinanza.

Diventa italiano chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. A questo proposito è stato inserito in corsa un emendamento che include anche i figli dei comunitari. Poiché possono essere titolari di permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo solo i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, i figli di cittadini europei sarebbero stati esclusi dalla nuova normativa. «Si trattava di una svista grossolana a cui abbiamo rimediato in tempo», ha sottolineano a questo proposito Khalid Chaouki, deputato del Pd.

Per ottenere la cittadinanza c’è bisogno di una dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età. Senza, può fare richiesta la persona interessata entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. Per lo straniero nato e residente in Italia legalmente senza interruzioni fino a 18 anni (ius soli previsto dalle norme attuali) il termine per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza viene aumentato da uno a due anni dal raggiungimento della maggiore età.

Ha inoltre diritto alla cittadinanza italiana chi arriva entro i 12 anni e abbia frequentato almeno 5 anni di scuole in Italia e, se la frequenza riguarda il corso di istruzione primaria, è necessaria il corso di studi sia stato completato positivamente. La richiesta deve essere inoltrata dal genitore, a cui è richiesta la residenza legale, oppure dall’interessato entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.

Le nuove norme riguardano anche i 127 mila stranieri in possesso dei nuovi requisiti ma che abbiano superato, al momento di approvazione della legge, il limite di età dei 20 anni per farne richiesta.

Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia, Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children e Mohamed Tailmoun, portavoce di Rete G2 commentano favorevolmente il voto dell’aula e chiedono che si passi rapidamente all’approvazione definitiva del testo.

Le tre associazioni, intervenute con degli emendamenti per chiedere un ampliamento della platea dei possibili beneficiari, pur non avendo del tutto raggiunto i risultati auspicati, riconoscono i passi avanti del testo approvato. Giudizio positivo anche per la campagna L’Italia sono anch’io: «persistono elementi di criticità, che ci auguriamo, nel passaggio al Senato, possano venire corretti. La campagna ha raccolto e depositato in Parlamento nel 2012 oltre 200 mila firme.