45 anni

45 anni, di Andrew Haigh, con Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Orso d’argento alla migliore attrice e al miglior attore al Festival di Berlino 2015. Nelle sale dal 5 novembre.

di Irene Merli

Kate e Geoff Mercer sono sposati da 45 anni, vivono con un cane nelle campagna inglese e stanno per celebrare il loro anniversario con un grande party. Cinque anni prima la festa era saltata per un grave problema di salute di lui. Ora c’è un’altra cifra tonda e bisogna recuperare. I preparativi fervono e Kate va spesso in città per l’organizzazione del rinfresco.

Ma siccome la vita ha più fantasia di noi, il postino, una settimana esatta prima della data fatidica, consegna a mr Mercier una lettera destinata a cambiare la loro relazione, fino a quel momento una routine dolce e imperturbabile. La lettera comunica che un ghiacciaio sulle Alpi svizzere in discioglimento ha restituito il corpo di Katya, ex compagna di Geoff, inghiottita in un crepaccio nel 1962 durante un’escursione.

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Dopo il primo choc, Geoff rassicura Kate sul suo stato d’animo e prova a voltare pagina. Senonché il passato riemerge, l’uomo cerca di non far trapelare il suo turbamento, ma qualcosa si agita nel profondo e incrina una pace coniugale a lungo coltivata. Kate, ignara di quella storia d’amore a lei precedente, per saperne di più sui silenzi del marito e sulla donna che dopo 45 anni ancora li ispira, si inoltrerà in una ricerca di indizi che a poco a poco le farà mancare il terreno sotto i piedi.

E le toglierà ogni sicurezza sulla loro relazione, che vista da quella nuova angolazione assume un’aria sinistramente diversa. I dubbi, le emozioni e le paure represse iniziano a venire a galla e ad affollare la mente di Kate, chiamati in causa paradossalmente da una persona che non esiste più. La presenza-assenza di Katja alla fine sembra aver condizionato tutta la vita dei due coniugi, le scelte, i viaggi, persino i gusti letterari.

Un segreto, per quanto nascosto, può sempre venire svelato. Anche dopo una vita. Anche se era dimenticato da chi lo custodiva. E se ciò che è sepolto torna in superficie può irrompere in una relazione felice e riaprire vecchie ferite.

Sottile, profondo ed emotivamente devastante, “45 anni” ci fa capire che in una storia d’amore non si è mai al sicuro, neanche quando il tempo delle tentazioni è finito, perché il passato è un campo minato e il rischio a quel punto sono le nostalgie, ciò che non è stato e ciò che invece è stato. Andrew Haigh si spinge nell’autunno di una coppia con un film messo in scena, scritto e interpretato in modo impeccabile.

Sia la Rampling che Courtenay sono in stato di grazia, ma soprattutto la grande musa de “Il portiere di notte” ci regala qui la migliore interpretazione della carriera. La sua Kate affonda nella gelosia e nell’insicurezza in silenzio, composta, profondamente turbata nell’animo ma non nei comportamenti, orgogliosa tanto da volerla lo stesso, quella maledetta festa di anniversario, tra applausi e una canzone dei Platters,“Smoke gets in yours eyes”, che guarda caso è “la” canzone sua e di Geoff , quella che dovranno ballare per primi tra gli amici.

45 anni” è tratto da un racconto di David Costantine, In Another Country.

“C’era qualcosa di struggente in questa storia di una relazione che inizia a vacillare proprio quando si avvicina all’ultimo ostacolo prima del traguardo. Come se quell’evento del passato, quel corpo di donna conservato nel ghiaccio avesse aspettato il momento giusto per creare il caos, un caos tutto interiore”,ha spiegato il regista.

Certo è difficile essere davvero onesti sulle proprie paure, specie nell’intimità tra due persone: significa affrontare dei rischi. “L’incapacità di comunicare emotivamente è però spesso considerata tipicamente inglese”, continua Haigh, “E credo che ci sia qualcosa di culturalmente e politicamente conservatore negli inglesi che li spinge a nascondere i propri sentimenti per mantenere lo status quo. Soprattutto nelle classe medie e alte”. Assolutamente vero. Il self control è palpabile in questo film, quanto il dolore. E lo sforzo inumano di Kate di tenere la testa alta davanti al, vacillare delle certezze di una vita strapperà qualche lacrima a più di uno di noi.