Vivian Maier, fotografa ritrovata

A Milano una mostra sulla tata-fotografa più famosa d’America: Vivian Maier

di Teodora Malavenda

Dopo essere state ospitate nelle sale del Museo Man di Nuoro (da luglio ad ottobre 2015), le opere della tata-fotografa più illustre d’America arrivano a Milano negli spazi di Forma Meravigli.

“Vivian Maier. Una fotografa ritrovata” è il titolo della mostra che inaugurerà il 19 novembre e rimarrà aperta fino al 31 gennaio. Curata da Anne Morin e Alessandra Mauro, raccoglie 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni ’50 e ’60, una selezione di immagini a colori risalenti agli anni ’70 e alcuni filmati in super 8 che mostrano come l’autrice si avvicinasse ai suoi soggetti.

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Autoritratto, giugno 1953 ©Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

Di origini francesi, Maier divenne famosa solo dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2009 all’età di 83 anni. Della sua vita si sa che nacque a New York, iniziò a fotografare nel 1951 e nel ’56 si trasferì a Chicago dove continuò a fare la bambinaia per le famiglie dell’upper class. Durante quel periodo, nel tempo libero, portava avanti con discrezione la sua passione per la fotografia. Una passione che ha coltivato segretamente negli anni, senza mai provare ad esporsi con mostre o pubblicazioni, quasi a testimoniare il carattere intimo e viscerale del suo fotografare.

 

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Ragazzo con piccioni, senza data ©Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

Il suo lavoro, catalogato in maniera minuziosa in un archivio di oltre 150 mila negativi, film in super 8 e 16 millimetri, registrazioni e documenti, finì in un magazzino poi confiscato, nel 2007, quando per una serie di spiacevoli circostanze non poté più pagare l’affitto. In seguito tutto quel materiale venne messo all’asta e acquistato per soli 380 dollari da un agente immobiliare di nome John Maloof. Resosi conto in fretta del valore di ciò che aveva tra le mani, il giovane Maloof pensò bene di approfondire la sua conoscenza dell’autrice, scoprendo altri contenuti e restituendo così alla storia la collezione di “street photography” più importante del nostro secolo.

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Senza titolo, senza data ©Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

Vivian Maier, figura imponente ma discreta, riuscì ad immortalare la società americana appena uscita dalla guerra con uno sguardo realistico. Attratta dai particolari, fotografava la vita che le scorreva davanti agli occhi, soffermandosi spesso sulle persone comuni, sui bambini, sugli anziani, sulla città e sui suoi abitanti.

July 27, 1954, New York, NY

New York, 1954 ©Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

A queste immagini di una bellezza dirompente si aggiungono anche numerosi autoritratti in cui il suo sguardo curioso e diretto, riflesso su uno specchio, nelle vetrine o nelle pozzanghere, rivela la determinazione di questa donna nel voler prendere parte a quel mondo che lei stessa catturava con l’obiettivo.