Happy birthday, Mr Zappa

Frank Vincent Zappa, Baltimora, 21 dicembre 1940

di Jacopo Franzoni

“Mi hanno chiesto di scrivere su Edgard Varèse. Non ho alcuna qualifica per farlo. Non riesco nemmeno a pronunciare correttamente il suo nome. La sola ragione per cui ho accettato è perchè amo la sua musica e, se per caso questo articolo può avvicinare più persone all’ascolto dei suoi lavori, ne sarà valsa la pena.”

Frank Zappa, Stereo Review, Giugno 1971

 

Il 21 Dicembre 2015 Frank Zappa compirebbe 75 anni, la stessa età di John Lennon e Bruce Lee. Accenderebbe la prima sigaretta della giornata e si metterebbe al lavoro; Frank Zappa ha fumato e lavorato tantissimo ed è stato un uomo semplice.

“I’m a simple person, you know. I have very small desires in life: Titties’n’beer, you know.”

Frank Zappa, Titties’n’Beer, Have I offended someone?, 1997

 

Frank Zappa viene ricordato soprattutto per la vastità della sua discografia; ma datemi retta, non cediamo alla tentazione di voler ascoltare tutto, di voler scoprire tutto; lasciamo qualcosa d’inesplorato in questa galassia di note, lasciamolo al caso, alla poesia.

Il rapporto tra Frank Zappa ed Edgard Varèse mi fa pensare per associazione a quello tra Bob Dylan e Woody Guthrie. Per Dylan, Guthrie è l’eroe della canzone di protesta; per Zappa invece, Varese è la raffigurazione dello scienziato pazzo.

“Sono sicuro che verrà un tempo in cui il compositore, dopo aver realizzato la sua partitura, la inserirà automaticamente in una macchina, che ne trasmetterà fedelmente il contenuto all’ascoltatore”

Edgard Varesè, New York Times, 06 Dicembre 1936

 

45 anni dopo, Frank scopre il Synclavier e realizza la profezia del suo mentore.

“Il compositore può presentare la propria idea nella forma più pura, permettendo al pubblico di ascoltare la MUSICA invece dei problemi di ego di un gruppo di musicisti a cui non frega un cazzo della composizione

Frank Zappa, Zappa L’Autobiografia, 1989

 

Francesco Zappa è un album suonato solo con il Synclavier; viene pubblicato nel 1984 e sulla copertina leggiamo: “La musica di Francesco Zappa (fiorito tra il 1763 ed il 1788)” e “La sua prima registrazione musicale in oltre 200 anni”.

La copertina dell’album è opera del pittore Donald Roller Wilson e ritrae un cagnolino vestito da paggio rinascimentale; un particolare che difficilmente potrebbe invitare a scommettere sulla reale esistenza di questo misterioso omonimo del passato.

Invece Francesco Zappa fu davvero compositore e violoncellista; nacque a Milano nel 1717 e morì a L’Aja nel 1803. Per chi desiderasse approfondirne la conoscenza, consiglio l’ascolto dalla sua Sinfonia N° 4, nell’esecuzione di Vanni Moretto e Atalanta Fugiens:

Frank incontra Francesco in modo del tutto casuale, quando David Ocker, all’epoca suo clarinettista, trascrittore e programmatore del Synclavier, decide, all’inizio degli anni ’80, di verificare la presenza del nome Frank Zappa all’interno della nuova edizione del prestigioso Grove Dictionary of Music and Musicians.

“Immagina di aver conosciuto Francesco, immagina di essere stato un profeta, e di avergli detto:
«Tra 200 anni verrà un uomo, un musicista famoso che si chiamerà Frank Zappa
e tu diventerai famoso perchè lui sarà famoso».”

David Ocker, An interview with David Ocker, Settembre 2015

 

Frank Zappa ha fatto la sua comparsa all’interno del più recente The New Grove molti anni dopo; oggi si trova proprio sotto Francesco Zappa, ovviamente solo per motivi alfabetici.

Ho avuto la fortuna di intervistare David Ocker su Frank e Francesco circa un anno fa e questo è un estratto di quanto mi ha raccontato durante una lunga chiacchierata su Skype:

 

Anche Jazz from Hell è un album suonato solo con il Synclavier; viene pubblicato nel 1986 e ha il pregio di essere stato bollato con il celebre adesivo “Parental Advisory – Explicit Lyrics”, pur essendo un album completamente strumentale.

“Gli attori sono pagati per recitare. Non importa se il film viene censurato, questo non li danneggerà personalmente. Ma, dal momento che molti musicisti scrivono ed eseguono il loro materiale e lo considerano (che vi piaccia o no) la loro Arte, l’imposizione di una censura li stigmatizzerà come individui.”

Frank Zappa, Statement to Congress, 19 Settembre 1985

 

PMRC sta per Parents Music Resource Center ed è un’associazione fondata nel 1985 da Tipper Gore, moglie del senatore Al Gore, con lo scopo di controllare e censurare le opere musicali.

Frank Zappa si batte contro il PMRC, presso il Senato degli Stati Uniti d’America, il 19 settembre 1985 e pronuncia un discorso memorabile, ricordando a tutti, in apertura, che il Primo Emendamento della Costituzione Americana difende la piena Libertà di Espressione:

 

La grandezza di Frank Zappa non è quella di aver pubblicato 60 album in 27 anni; numeri a parte, ciò che impressiona davvero è che ogni capitolo di quest’ampia discografia nasca da un’urgenza irresistibile e autentica di raccontare una storia e che tutte le sue narrazioni abbiano una densità di contenuto straordinaria.

Frank parla di tutto, dei pericoli che si nascondono nella sua cucina oppure dei desideri sotterranei della provincia americana, e li affronta con il medesimo impegno.

Frank parla a tutti e utilizza qualsiasi registro, anche il più spudorato, senza mai compiacersi; asseconda la vocazione alta di osservare e restituire tutto ciò che entra nella sua orbita, certo del fatto che qualsiasi espressione della realtà abbia un valore di per sé e sia degna di essere accolta, studiata, compresa.

Frank costruisce ponti che collegano una moltitudine epica di storie e personaggi, destreggiandosi, con disarmante semplicità, tra casualità e rigore scientifico.

 

Hungry Freaks, Daddy fu scritta per Carl Orestes Franzoni, il Re dei Freakkettoni.
Un giorno vivrà accanto a voi e il vostro prato morirà.”

Frank Zappa, Freak Out!, 1966

Frank Zappa_Natoli

Illustrazione di Enrico Natoli

 

Quando scopri che la prima canzone del primo album di Frank Zappa è dedicata ad un uomo che porta il tuo stesso cognome, capisci che il caso non esiste.

Oggi Carl Orestes Franzoni ed io ci siamo autodichiarati Cugini; sarò sempre grato a Frank per avermelo fatto incontrare.

 

“Ecco che se ne va: uno dei prototipi di Dio. Un mutante ad alta potenzialità neanche preso in considerazione per una produzione di massa. Troppo strano per vivere e troppo raro per morire.”

Hunter S. Thompson, Paura e disgusto a Las Vegas, 1971