ITALIA CHILOMETRI ZERO

L’ultimo lavoro di Paolo Castaldi, un paese capace di storie solidali

di Luca Rasponi

Con “Chilometri zero” Paolo Castaldi ci porta alla scoperta di un’Italia diversa, raccontando esperienze concrete di economia solidale basate sulla condivisione e la sostenibilità.

“Un altro mondo è possibile”: questa frase si sente così spesso da aver perso ormai ogni significato. Eppure basta un fumetto a dimostrare che è davvero così, che non è questione di idealismo o utopia, bensì di impegno e determinazione.

In “Chilometri zero”, pubblicato lo scorso anno da Becco Giallo con il sottotitolo “Viaggio nell’Italia dell’Economia solidale”, Paolo Castaldi fa esattamente questo: racconta che anche nel nostro Paese è possibile, anzi esiste già, un approccio alternativo alle questioni economiche, alle relazioni umane e alla vita sociale, nel segno della sostenibilità e della condivisione.

Come ci riesce? Con un tour della Penisola alla ricerca delle esperienze più innovative in materia di produzione agricola, alimentazione, acquisto solidale, edilizia sociale, scuola, lavoro e integrazione. Il tutto con un taglio molto concreto, con interviste ai protagonisti, recapiti e contatti per approfondimenti sulle tematiche generali così come su ogni singolo progetto.

Prende forma in questo modo una cartina geografica inattesa, che collega nord e sud al di là delle fratture ormai consolidate e apparentemente insanabili. La prima tappa è Padova, alla scoperta del progetto “Apprezziamolo”, che combina in modo innovativo agricoltura responsabile a chilometro zero e acquisto solidale basato sulla giusta remunerazione del produttore.

Copertina

Nasce in provincia di Udine il progetto “Tutta farina del nostro sacco”, dove gli abitanti della frazione di San Marco (Mereto di Tomba) contribuiscono volontariamente alla filiera del pane, dalla coltivazione del frumento alla macinatura nel mulino. A Milano invece il gruppo GenuinaGente lavora per convertire progressivamente le colture industriali del Parco Agricolo Sud Milano in produzioni biologiche finalizzate all’acquisto solidale.

Più a sud, a Fidenza (Parma), il condominio Ecosol propone un approccio completamente nuovo all’abitare: tredici appartamenti in co-housing uno diverso dall’altro, realizzati sulla base delle proprie esigenze dalle famiglie che li abitano, valorizzando però gli spazi comuni per ragioni di condivisione, sostenibilità energetica e conseguente risparmio economico. Il tutto a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato per l’acquisto di una casa.

E mentre nelle scuole di Torre Cajetani (Frosinone) si insegnano economia solidale, giustizia sociale, equità, consumo critico e consapevole grazie al progetto scuole SIP, la comunità di Rosarno (Reggio Calabria) si riscatta dai tragici fatti del 2010 con SOS Rosarno, rete di produttori, rivenditori e associazioni che promuove l’integrazione sociale dei migranti attraverso la solidarietà economica e la collaborazione lavorativa.

Il viaggio di Paolo Castaldi si conclude a Palermo, dove Terra Matta Lab opera per connettere i progetti più innovativi per il presente e il futuro della Sicilia, dal tema della sovranità alimentare a quello più generale della sostenibilità economica.

Quello che potrebbe sembrare un elenco, un resoconto piuttosto piatto di una serie di esperienze positive, assume invece l’organicità di un vero racconto di viaggio grazie alle suggestive illustrazioni di Castaldi, che raffigura ogni tappa con una tecnica o uno stile proprio, alternando disegni e acquarelli, vignette e fotografie a pagine esclusivamente testuali.

Ma soprattutto “Chilometri zero” è un’opera politica. Non perché contenga al suo interno riferimenti a questa o quella ideologia, o magari perché realizzato con toni da pamplhet. Tutt’altro: il graphic novel di Castaldi segue i canoni del reportage a fumetti, né più né meno, ma la portata della testimonianza è tale da costringere a una riflessione su sé stessi e sul proprio stile di vita.

Che spesso è accettato come un dato di fatto inevitabile: siamo semplici consumatori in un sistema più grande di noi, un po’ perché ci fa comodo un po’ perché non si può fare altrimenti. E invece con “Chilometri zero” Castaldi dimostra proprio il contrario: un altro mondo è possibile, basta solo volerlo costruire.