Frida Kahlo a Bologna

Si inaugura oggi, nel capoluogo emiliano, una mostra fotografica dedicata alla pittrice messicana. Gli scatti
sono dei «ritratti privilegiati» a firma di Leo Matiz

di Teodora Malavenda

per le foto ©Eva Alejandra Matiz and The Leo Matiz Foundation

Icona indiscussa della cultura messicana del ventesimo secolo, dopo il recente successo della mostra alle Scuderie del Quirinale, Frida Kahlo torna ad essere celebrata in Italia nelle fotografie dell’artista colombiano Leo Matiz. Trentacinque immagini in diversi formati saranno esposte a partire da oggi e fino al 28 febbraio alla Ono Arte Contemporanea di Bologna.

Nato ad Aracataca, la magica Macondo di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, Leo Matiz visse in Messico tra il ’40 e il ’48 e durante il suo soggiorno conobbe e fotografò la pittrice Frida Kahlo a Coyoacan, quartiere di Città del Messico dove l’artista abitava fin da bambina.

L’immagine che ne viene fuori è un ritratto intimo ripreso da un punto di vista privilegiato, ossia quello dell’amicizia che per anni ha legato entrambi.

Frida KahloLa vita della pittrice messicana fu tanto sfortunata quanto travagliata. Fin dall’adolescenza, manifesta talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. La sua esistenza è legata a quella di un altro grande artista messicano, il pittore Diego Rivera. I due si incontrano per la prima volta nel 1922. A quel tempo l’arte rappresenta per lei solo un divertissment, un gioco che la impegna nei ritagli di tempo dallo studio.

Le cose cambiano però nel settembre 1925: mentre sta rientrando a casa da scuola, l’autobus su cui viaggia insieme al fidanzato Alejandro, viene travolto da un tram. L’incidente le causa la frattura del bacino che la costringerà a mesi di riposo nel suo letto di casa con il busto ingessato. Grazie a uno specchio appeso sul letto a baldacchino e ad un apposito dispositivo su cui appendere una tavola di legno per dipingere, la sua immagine, diventa il soggetto preferito dei suoi ritratti.

«Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio».

Dopo tre anni, la sua vita torna quasi alla normalità e nel 1928 incontra nuovamente Rivera. Diego è un uomo alto, grasso, imponente con un temperamento geniale e irruento. È famoso per essere un grande conquistatore di donne bellissime e un comunista appassionato. Questi rimane colpito positivamente dallo stile moderno della giovane artista, tanto che la introduce nella scena politica e culturale messicana.

Tra i due scoppia un amore travolgente e nell’agosto dello stesso anno si sposano e si trasferiscono negli Stati Uniti.

Frida KahloA New York Frida rimane incinta ma a causa dell’insufficienza del suo fisico avrà un aborto. Questo accaduto la sconvolge così tanto che decide di tornare in Messico con il marito. Divorziano nel 1939 a causa del tradimento di Rivera con la sorella di Frida. Non passa molto tempo e i due si riavvicinano; si risposano nel 1940 a San Francisco. Intanto Frida diventa sempre più prolifica e conosciuta, tanto che Breton, il padre del surrealismo, le propone una mostra a Parigi.

Siamo ormai nel 1941: per Frida è un anno di cambiamento.

Nonostante la dolorosa perdita del padre, raggiunge un’indipendenza sentimentale ed economica che le permettono di «maturare una piena fiducia in se stessa» e di diventare un’artista a tuttotondo che rischia di mettere in ombra, con la sua arte e la sua storia, il genio Rivera.

In mostra saranno presenti anche gli schizzi preparatori di Vanna Vinci, lavori di studio per la biografia a fumetti dedicata a Frida Kahlo che 24 ORE Cultura pubblicherà nell’autunno 2016.