La settimana, in musica

Musica della settimana dal 2 all’8 Aprile

A cura di Gabriella Ballarini e Juri Bomparola

Gerusalemme centro di vita di Costanza Pasquali Lasagni

L’autrice stessa ci dà l’invito citando La città vecchia di Fabrizio De André.
Cogliamo l’imbocco considerando le prime parole del testo: “Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi…”
Faber parlava di una Genova che fu e che oggi è profondamente cambiata.
La città del Faro rimane porto, mentre nel tempo uomini e usanze cambiano.
Gerusalemme invece pare non cambiare mai. Diversa da se stessa in ogni angolo, ma immutata e forse immutabile nel tempo.
Il sole del buon Dio dovrebbe mostrare i suoi raggi a Lei più che ad altri luoghi.
Eppure fa solo capolino, scaldando alcuni e dimenticando di attraversare i muri per confortare gli altri.
Gerusalemme è un porto senza mare, dove grandi navi arenate celano il faro a innumerevoli barche, desiderose di un semplice attracco.
Nel frattempo certe barchette si accontentano di non capovolgersi al largo, speranzose di vedere, finalmente, una luce.
In mancanza di sole basterebbe il raggio di un faro.

In fuga per le galassie di Giulia Bondi

Ho letto il titolo del pezzo di Giulia Bondi e ho pensato in particolare ad una frase di questa canzone (versione di Claudio Santamaria, colonna sonora di Lo chiamavano Jeeg robot) la frase dice: cuore di un ragazzo che, senza paura, sempre lotterà.
Ho letto il pezzo e le riflessioni che ne conseguono e così ho riascoltato la canzone: quando il domani verrà, il tuo domani sarà, con i tuoi poteri tu salvi il futuro dell’umanità. Corri e va per la terrà, vola e va tra le stelle: in fuga per le galassie.

Middle-East now festival di Chiara Comito

In omaggio al Middle-East Now Festival ascoltiamo il connubio ragalatoci anni fa da Sting e Cheb Mami. Non c’entra granché, ma forse sì.
I vocalizzi arabeggianti si fondono con la lirica anglosassone, tipicamente occidentale.
Arte che sposa Arte, e il matrimonio sonoro risulta quanto di più riuscito si possa ascoltare.
Le tessiture minori armoniche riportano con la mente a luoghi lontani solo culturalmente.
Il Medio Oriente, come tutto il mondo arabo, è a portata di mano.
Il matrimonio è possibile.
Prima conosciamoci.

La Francia in piazza. Sarà un nuovo Maggio? di Bruno Giorgini

Sarà un nuovo Maggio?
Non lo so…
Ma intanto
Maggio, se ne va.
Nuje ca cercammo Dio
stammo pè sempe annure
nuje ca cercammo ‘o bbene
nun simmo maje sicuri
e nun c’abbassta niente
e cchiù n’amma sapè
nun simmo maje cuntenti
e intanto maggio se ne va
ce resta ‘o friddo
ma quaccosa è allero
maggio se ne va
avanza ‘o pede…

Bolivia’s every day water war di Andrea Staid

Una volta ero nel cuore della Bolivia amazzonica, nel Pando. C’era un villaggio che si raggiungeva con due ore di cammino. C’erano mille fontane e una grande foto di Evo Morales che diceva tipo: acqua per la Bolivia! Dalle fontane non usciva nulla, da mesi, da sempre.
“Vorrei essere come l’acqua che si lascia andare, che scivola su tutto che si fa assorbire, che supera ogni ostacolo finchè non raggiunge il mare e lì si ferma a meditare…se fermarsi o se ricominciare”.

Nuit Debout di Valeria Nicoletti

Cosa dicono le stelle?
Nous debout, debout
Même les pieds dans la boue
On voit les étoiles jusqu’au bout
Nous debout, debout
Même les pieds dans la boue
Elles se dévoilent jusqu’à nous

Welcome to Europia di di Fabio Colazzo e Sirio Timossi

Le pietre di XXmiglia e il cibo e il viaggio.
Il mare che diventa presidio.
Fabio e Sirio nei credits finali mettono “Lube Occam” che io non l’avevo sentito mai.
Lo cerco e vedo questa strada e la musica e lascio andare sia la strada che la musica.

La matita di Enrico Natoli

Scusi lei esiste? No.