Patience

Bao Publishing pubblica in Italia l’ultimo graphic novel di Daniel Clowes in contemporanea con gli Stati Uniti. Tra underground, fantascienza e ricerca del grande amore

di Luca Rasponi

Patience è «un mortale viaggio tra distorsioni temporali verso l’infinito primordiale dell’amore eterno». Queste poche parole riportate in quarta di copertina potrebbero bastare a descrivere il nuovo graphic novel di Daniel Clowes, sospeso tra estetica underground e fantascienza, tra ricerca del grande amore e piccole meschinità della vita. Ma una sintesi efficace rimane pur sempre una sintesi, perché nelle 180 pagine a colori di quello che è stato presentato come il romanzo a fumetti più lungo del pluripremiato autore statunitense c’è molto di più.

CopertinaUscito nel nostro Paese il 24 marzo, in contemporanea con la pubblicazione negli Stati Uniti per Fantagraphics, il graphic novel di Daniel Clowes è pubblicato da Bao Publishing in un’edizione di pregio – volume cartonato e foliazione di alta qualità – anche se certo non economico.

In compenso, basta sfogliare qualche pagina per essere catturati nelle maglie di un racconto psichedelico e originale, che comincia nel modo più banale possibile: con una coppia qualsiasi – Jack e Patience – che affronta la vita di tutti i giorni.

A mescolare le carte arriva però una svolta narrativa del tutto inaspettata, che non è il caso di svelare perché il complesso intreccio di questo graphic novel dall’incedere cinematografico merita di essere scoperto pagina dopo pagina. E così, da un momento all’altro, quello che sembrava un racconto drammatico di ambientazione realistica vira bruscamente verso il fantascientifico, prima con un colorato scenario futuristico, poi con l’ingresso in campo di fantasiosi congegni che permettono al protagonista di viaggiare nel tempo.

Il suo tentativo di modificare il naturale corso degli eventi produce una serie di paradossi che a posteriori non si riveleranno tali, contribuendo a generare la situazione dalla quale tutto era cominciato. Tenendosi ben lontano dalla banalità della self-fulfilling prophecy, in ogni caso, Clowes sorprende il lettore fino all’ultimo, regalando un finale non scontato e solo in parte compiuto.

Il tutto espresso con una rappresentazione grafica che l’autore, come sua consuetudine, concepisce in stretta relazione alla storia narrata:

allo stile immediatamente riconoscibile delle scene realistiche si affiancano allora frequenti incursioni nell’underground più sfrenato, con evidenti riferimenti a Robert Crumb e qualche eco di Charles Burns.

Questo stile grafico è utilizzato in particolare per esprimere gli stati confusionali dei due protagonisti: l’ansia quasi permanente di Patience, vittima di una situazione familiare e di un’adolescenza particolarmente difficili, e lo stordimento di Jack tra un viaggio nel tempo e l’altro. I pensieri dei due personaggi si rincorrono lungo la vicenda, in un racconto parallelo intimo e denso di introspezione – tanto che le didascalie sono più dei balloon – comunque in perfetta armonia con l’intelaiatura fantascientifica della narrazione.

Da questa efficace sintesi di opposti, dalla combinazione tra piccole vicende e grandi domande, scaturisce un graphic novel indefinibile: una storia d’amore e viaggi nel tempo, a un primo sguardo. Ma anche, a ben vedere, una ricerca delle risposte celate nel più profondo della nostra esistenza.

pp. 3-4