Migranti: Niger come la Turchia (attendendo gli altri…)

Dopo Ankara, anche Niamey chiede denaro all’Ue per l’esternalizzazione delle frontiere

di Raffaele Masto, tratto dal suo blog Buongiorno Africa

Durante la visita di una delegazione europea in Niger, questo paese ha chiesto ai rappresentanti di Bruxelles un miliardo di euro per combattere il fenomeno migratorio, cioè per fermare il flusso di migranti della cosiddetta rotta Mediterranea.

La richiesta di Niamey è la conseguenza della strategia europea che, probabilmente, si vedrà chiedere denaro un po’ da tutti i paesi di emigrazione o di transito. E’ la conseguenza anche dell’accordo UE-Turchia la cui strategia è diventata la strategia di fondo dell’Europa di fronte al problema delle migrazioni.

Una intesa, tra l’altro, che prevede una serie di concessioni ad Ankara: sei miliardi di dollari e l’annullamento della necessità di visto per l’ingresso in Europa dei cittadini turchi. Accordo che non ha logica dato che l’Europa considera la Turchia un paese che non rispetta i diritti umani e per questo motivo (almeno ufficialmente) non c’è stata ancora una autorizzazione all’ingresso nell’Unione.

La richiesta del Niger adesso mostra come andranno le cose in futuro. Il Niger, paese di transito per i migranti africani diretti in Europa. Almeno 150 mila migranti, perlopiù provenienti dai paesi dell’Africa Occidentale, sono transitati attraverso il Niger verso il Nord Africa, da dove salpano le barche dei trafficanti di esseri umani dirette verso Malta e l’Italia.

“Il Niger ha bisogno di un miliardo di euro per combattere le migrazioni clandestine”, ha detto il ministro degli Esteri nigerino, Ibrahim Yacoubou, durante una conferenza stampa congiunta con le controparti di Germania e Francia a Niamey. “Abbiamo sollecitato l’aiuto dell’Unione europea, della Francia e della Germania, vogliamo proteggere e promuovere le migrazioni legali a scapito di quelle clandestine”, ha aggiunto il ministro.

Il Niger è uno dei paesi meno sviluppati al mondo, ed è divenuto bersaglio di Boko Haram e dell’organizzazione terroristica Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao).

Ma il Niger è, secondo alcuni analisti, anche un paese corrotto le cui strutture statali hanno anche lucrato sul traffico di migranti a volte in collaborazioni con le formazioni del terrorismo jihadista che controlla le rotte che attraversano il grande deserto del nord.

Se la richiesta nigerina verrà accettata l’Europa potrebbe finanziare indirettamente il terrorismo jihadista e l’organizzazioni di attentati nel mondo, in Africa e nell’Europa stessa. Tutto pur di non predisporre una reale e seria politica di accoglienza do fronte al fenomeno migratorio.