di Angelo Boccato
Autore per Q Code Mag di Brexit, note di un italiano europeista a Londra un prodotto editoriale che potete scaricare qui.
Il referendum di una generazione è arrivato: oggi gli elettori e le elettrici britanniche e di alcuni Paesi del Commonwealth sono chiamati alle urne per decidere il futuro ruolo del Regno Unito nella Unione Europea e gli sguardi di tutto il Continente e della gran parte del mondo sono rivolti a Londra in questo momento.
La campagna referendaria ha registrato alti livelli di tossicità, esemplificati da un poster presentato da Nigel Farage, leader dello UKIP (United Kingdom Independence Party) e maggiore ispiratore di tale consultazione referendaria; il poster presentava un flusso inarrestabile di rifugiati verso il Regno Unito, motivando la scelta di abbandonare la UE con la prospettiva di allontanare un simile scenario.
Il poster, che registrava una sinistra analogia con la propaganda nazista, sottolineava anche come e quanto la crisi dei rifugiati sia stata sfruttata dalla campagna a favore dell’abbandono della Unione Europea, a dispetto del fatto che il Regno Unito non aderisca a Schengen, abbia un accordo frontaliero con la Francia e che in ogni caso, anche in uno scenario di Brexit dovrebbe rifarsi al diritto internazionale sulla questione.
Mentre sui mercati vengono evidenziate grandi tensioni, sottolineate anche dal Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney, gli scenari si presentano come complessi ed estremamente nebulosi.
Sul fronte del mercato interno, il Ministro delle Finanze Tedesco Schäuble ha espresso chiaramente la visione dei partner europei sul fatto che Londra verra esclusa dal mercato comune, aprendo gli scenari di probabili anni di trattative sul fronte commerciale con la UE, oltre che su numerosi altri.
Il brutale omicidio della Parlamentare Laburista Jo Cox, 41 anni, la scorsa settimana oltre ad avere sconvolto e ferito una nazione sembra avere influenzato l’ orientamento dell’ elettorato britannico.
Jo Cox era al suo primo mandato ed era una convinta europeista, collaborava e sosteneva Ong come Oxfam e Save the Children e supportava i diritti dei rifugiati siriani e non solo e quelli dei palestinesi.
L’uomo che ha compiuto l’atto estremo, il 52enne Thomas Mair ha dichiarato il suo nome davanti ai magistrati di Westminster come “morte ai traditori, libertà per la Gran Bretagna”, come riportato dal Guardian. L’ ultimo duello televisivo ha visto l’ ex sindaco Sadiq Khan sfidare tra gli altri anche il suo predecessor, il pro-Brexit Boris Johnson. A questo punto non resta che vedere quale delle anime britanniche finirà per prevalere nelle urne, se quella isolazionista o quella aperta ed europea, in questo voto in cui la generazione Erasmus gioca una partita fondamentale.