Il meglio del nostro meglio/2

Il meglio, del meglio, del nostro meglio in musica per cinque settimane, con una selezione fatta apposta per voi.

a cura di Gabriella Ballarini

La seconda settimana è dedicata ad una selezione di libri recensiti per voi da Q Code Magazine durante quest’ultimo anno, per ripercorrere insieme alcuni testi significativi per noi e dai testi, come sempre, nasce la musica e quindi, anche sotto gli ombrelloni, buon ascolto.

“Il sentiero si trova camminando”. Leggendo Luciano Gallino di Clara Capelli

L’esordio di questo contributo recita così: “Nel commemorare la sua scomparsa molti hanno citato l’incipit della sua ultima opera Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegati ai nostri nipoti (Edizioni Einaudi): “Quel che vorrei provare a raccontarvi è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale e morale. Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudichiamo fondamentali: l’idea di uguaglianza e quella di pensiero critico”. In queste poche frasi c’è l’essenza stessa del pensiero e dell’impegno di Gallino, condensati in un libro che finisce in più punti per rassomigliare a un testamento spirituale.”
La passione con cui Clara Capelli ci parla di economia mi fa sempre commuovere e per lei ho scelto “Miss you” dei Rolling Stones, una canzone sulla mancanza, su qualcosa che c’era, poi non c’era più, poi c’era per sempre.

Errorismo tributario di Enrico Natoli

Enrico Natoli percorre, attraverso l’analisi di questo testo, un tema controverso come il sistema tributario e l’oppressione della classe medio bassa. I Dire Strates fanno un esercizio di stile molto simile, c’è un uomo, c’è un televisore. Mark Knopfler dichiarò che la canzone fu scritta esattamente nel momento in cui lui osservò quel ragazzo e quel televisore: “volevo usare proprio il linguaggio del vero ragazzo, per far sembrare la canzone più reale…”

Lawrence d’Arabia e l’invenzione del Medio Oriente di Christian Elia

Il colonialismo, le sopraffazioni, la storia senza la storia, un film che ha fatto la storia come espediente per raccontare tutto ciò che non sappiamo.
Un libro da leggere, una canzone da ascoltare, per ritrovare un mito antico e assistere alla sua scomposizione.

Armi di istruzione di massa di Costanza Pasquali Lasagni

Raccontare storie è un atto di vita…
La canzone del Parto delle nuvole pensati è un inno a quella rabbia delle storie mai raccontate, ai giorni che abbiamo lasciato fare, che li abbiamo lasciati andare. Il gruppo calabrese traduce nei suoni e nelle parole quel sentimento lì, che anche chiamarlo rabbia forse è sbagliato, ma forse è tempo di lasciar andare il volume e ballare.

Čefuri raus! di Francesca Rolandi

Il libro recensito da Francesca Rolandi, ci porta in un mondo inaspettato, soprendente.
La canzone di Elio e le Storie Tese ci porta nel mondo confuso e raffinato, gioioso e arruffato del primo maggio, la festa e la rivoluzione.

L’anno breve di Antonio Marafioti

Saluteremo dalla nostra finestra
il tempo che passa
e se passando ci riconoscerà
anche il tempo perduto
anche il tempo sbagliato
ci risponderà
Saluteremo dalla nostra finestra
e non sarà una canzone
che tutto il tempo finito ci ritornerà
ma saranno gli occhi
questi nostri occhi senza più parole
e un altro tempo sarà

Antonio Marafioti recensisce una storia di tempo che passa, di corsi e nomi propri, tasselli dentro ad una storia di tutti, si dice infatti ad un certo punto: “L’anno breve è un romanzo dalla prosa fisica, ma che mette il lettore di fronte a un ragionamento profondo sul valore assoluto dell’insegnamento, dello studio e dei rapporti umani che li anticipano.”

Ognuno ha una storia da raccontare di Ilaria Poerio

Ci sono storie raccontate, scritte, lette e rilette.
Rino Gaetano ci canta di quando si scrive, per un mondo diverso.
Di quando si scrive, perché non si può fare altrimenti.
“io scriverò sul mondo e sulle sue brutture
sulla mia immagine pubblica e sulle camere oscure
sul mio passato e sulle mie paure”