Calais, il collo della bottiglia

Spunti di comprensione dopo due settimane
tra i rifugiati della città francese

foto e testi di Flavia Coppa

L’Inghilterra ha esteso i confini oltre la Manica, fino a Calais. In base all’accordo diretto con la Francia, il Trattato di Touquet, il Paese che accoglie un migrante si impegna a riprenderselo nel caso in cui l’altro Paese firmatario lo rifiuti. Accordo che obbliga la Francia a riprendere tutti i migranti in transito rifiutati da Londra. La presenza inglese a Calais si manifesta nella palizzata alta 4 metri e lunga 20 km circa, finanziata con decine di milioni di euro alla Francia per bloccare il flusso aldilà della Manica, e dalla presenza di decine di poliziotti stanziali dal Regno Unito disseminati sull’area nei pressi del campo e del porto.

Un'installazione con i candelotti raccolti, fuori da un piccolo shop che effettua riparazioni di fortuna su telefonini, spine elettriche e su qualsiasi strumento ne avesse bisogno. Tutti gli shops e ristoranti nati si iniziativa degli abitanti del campo di lungo periodo, sono stati smantellati lo scorso 20 Luglio

Un’installazione con i candelotti raccolti, fuori da un piccolo shop che effettua riparazioni di fortuna su telefonini, spine elettriche e su qualsiasi strumento ne avesse bisogno. Tutti gli shops e ristoranti nati si iniziativa degli abitanti del campo di lungo periodo, sono stati smantellati lo scorso 20Luglio

Il ricorso ai gas lacrimogeni da parte di polizia e agenti antisommossa inglesi e francesi, è quotidiano e si intensifica nelle ore di buio, momento della giornata in cui i migranti tentano di raggiungere il porto.

Due rifugiati afgani in kurta paijama all'entrata del campo, luogo in cui si aspetta una via di fuga per attraversare il canale

Due rifugiati afgani in kurta paijama all’entrata del campo, luogo in cui si aspetta una via di fuga per attraversare il canale

Chiudere la via legale, alla quale i richiedenti asilo e rifugiati non vorrebbero sottrarsi, spiana la strada ai trafficanti di uomini e poco importa se siamo nel cuore dell’Europa. Ad Huguette mancherebbe un anno alla fine degli studi universitari in Information Technology, ma arrivato a Calais 4 mesi fa dall’Iran, aspetta ansioso “the answer to be free, again”. Si riferisce alla disponibilità da parte di famiglia e amici in Iran, a raccogliere 4.000 pounds, il prezzo medio che un trafficante di uomini estorce ai rifugiati, per attraversare la Manica. Gli smugglers lo chiamano Warranty Pack, in realtà di garantito non c’è niente: se individuati ai controlli di frontiera, i rifugiati vengono bloccati e nessuno restituirà loro un solo pound.

I cuori nel filo spinato

I cuori nel filo spinato

Secondo il censimento svolto da Help Refugees a Luglio, la Jungle di Calais ha registrato un aumento degli arrivi del 15% nell’ultimo mese e conta 7.037 presenze. 761 sono bambini, di cui 608 sono minori non accompagnati. Il 37% dei rifugiati sono afgani, il 32% sudanesi, l’8% eritrei e seguono pachistani, kurdi iracheni e somali.

La chiesa cristiana all'interno della Jungle

La chiesa cristiana all’interno della Jungle

A baluardo del dialogo interreligioso, all’interno del campo si incontrano a distanza di pochi metri una chiesa ed una moschea. Cinque volte al giorno il muezzin richiama i fedeli alla preghiera ed in queste ore dimenticarsi di essere nel campo informale per rifugiati più grande d’Europa, è più facile.

Lo spettacolo pirotecnico sulla spiaggia di Calais. Anche qui, come a Nizza, si festeggiava la Presa della Bastiglia, lo scorso 14 Luglio.

Lo spettacolo pirotecnico sulla spiaggia di Calais. Anche qui, come a Nizza, si festeggiava la Presa della Bastiglia, lo scorso 14 Luglio.

In apertura, un uomo cerca segnale per il telefono accanto alla fence