Gerusalemme città crudele

Gerusalemme è salata. Sa di tutte le lacrime del mondo o forse solo di quell’umanità che, credendosi mondo, si innalza al cielo.

di Nijmi Edres

Quand’ero bambina Gerusalemme era per me il suono delle voci degli uomini in preghiera e il raggio di sole che filtrava dai teli appesi a coprire gli stretti vicoli della città vecchia in festa. Era il disegno sul tappetino da preghiera che mio padre sistemava sul retro della nostra macchina israeliana quando ci spingevamo all’avventura e non volevamo prender sassi. Erano i primi anni novanta e Gerusalemme su quel tappetino diceva di noi.

Oggi Gerusalemme è una città crudele. Più che mai, si è inaridita. Gerusalemme è salata. Sa di tutte le lacrime del mondo o forse solo di quell’umanità che, credendosi mondo, si innalza al cielo.

Gerusalemme è una nuova Babele. È la Babele degli sconfitti, di chi non ha capito che l’amore non si aggrappa alle pietre. L’amore non affonda le mani nella sabbia, non succhia acqua.

Gerusalemme è la casa di chi ha deciso che non c’è spazio per il compromesso.

Chi aveva spazio per il compromesso ha scelto di cercarlo altrove.

Le sue mura scendono giù, nel profondo della terra rossa, come le radici di chi abita i vicoli della città vecchia. Uomini di ideali, dicono. Uomini i cui racconti fanno piangere. Uomini le cui braccia sono forti come colonne bizantine, le cui convinzioni sono calcificate nel lutto.

Gerusalemme è una città antica. Appoggiando l’orecchio alle pietre bianche delle sue fredde mura si sentono riecheggiare secoli di rabbia. Rabbia repressa. Rabbia dimostrata. Rabbia sfociata nel sangue. Rabbia non capita. Rabbia isterica. Rabbia inutile.

Eppure, al mattino, Gerusalemme spunta ancora davanti al sole. Come una gemma preziosa si mostra nella sua bellezza divina. Il vento si insinua nelle fessure delle sue case strette e risuona nei cunicoli facendola vibrare di una brezza irreale. Gerusalemme non è di questo mondo. Sta abbarbicata sulla nuvola degli ideali, costruita nei secoli dai mantra di monaci trans-culturali. Il suo baricentro è la fede più cieca.

Nel sūq vive una donna dai mille volti, una vecchia che resta bambina. Gerusalemme regna sovrana nella vita degli uomini, ma è solo ciò che essi vogliono vedere: forte e pura, una donna bellissima, una madre accogliente e affettuosa. Il suo cuore batte stanco: quando i suoi figli la riconosceranno per quella che è? Nel mercato i carretti degli ambulanti le corrono accanto senza accorgersi del suo passare, del suo essere viva. I commercianti la evitano, per non veder rispecchiata nei suoi occhi la vergogna della sua mercificazione. I nazionalisti evocano il suo nome, ma non le rendono grazia. Solo di tanto in tanto, un mendicante si accorge di Lei.

LA NARRAZIONE COLLETTIVA DI Q CODE MAG

Una, nessuna e centomila
di Paola Caridi

Gerusalemme tra cielo e terra
di Christian Elia

City Lights
di Nabil Salameh

Il calamaio di Nura
illustrazione di Maria Teresa De Palma, per un racconto di Paola Caridi

Velo di sposa
di Michele Lobaccaro

La mia Gerusalemme
di Valeria Cagnazzo

Mi ricordo di Gerusalemme
di Andrea Colasuonno

La mia Gerusalemme
di Maria Franca Romagnoli

Mal di Gerusalemme
di Giulia Terrosi

Terra sacra

di Simone Sibilio

Porta di Damasco: Gerusalemme ai tempi dell’occupazione 2.0
di G.M.

Gerusalemme, domanda e certezza
di Virginia Fiume

D’amore e di tenebra
di Susanna Azzaro

Gerusalemme, puttana degli dei
di Giovanni Ferrò

Ho camminato Gerusalemme per un giorno solo
di Annalisa Bergantini

Quella volta a Gerusalemme
di Maria Elena Delia

La città sospesa
di Maddalena Goi

Cartolina da Gerusalemme
di Alessandra Angeloni, tratta da Sogni di pietra

Gli stranieri in casa a Gerusalemme
di Filippo Landi

Ricordi di una pace murata
di Gianni Vaggi

Battesimo a Gerusalemme
di Laura Silvia Battaglia

Sono arrivato a Gerusalemme a notte fonda
di Stefano Turrini

Gerusalemme, centro di vita
di Costanza Pasquali Lasagni

Appunti di viaggio dalla Terra Santa
di Giuseppe Daconto

Gerusalemme, Kullina fi Hawa-Sawa
di Luna Guaschino

Ho visitato Gerusalemme
di don Antonio Mazzi

Sotto i piedi, Gerusalemme
di Giulia Bondi

Jerusalem
di Giuseppe Tandoori Del Vecchio

Jerusalem
di Enrico Natoli

Fertile sarà il tuo arido, Gerusalemme
di Isidora Tesic

Gerusalemme: ritorno e andata
di Sandra Manzella

Welcome in our homeland
di Nadia Que Ver

Io sono la madre del bell’amore
di Loredana Zolfanelli

Assedia il tuo assedio
di Cinzia Massaro

Hanin
di Cecilia Dalla Negra

Quando la cena è pronta
di Valentina Calista

Gerusalemme è una bugia
di Saverio Fanfulla

Jerusalem, al-Quds,Yerushalayim
di Alessandra Abbona