Mario Magajna testimone di un secolo

Da Trieste al mondo nelle immagini del grande fotografo triestino Magajna, ora in mostra a Trieste

“… se fossi un balcanico, se fossi un balcone, il balcone balcano” cantava Elio ne “La canzone del I maggio”. Con la fine delle guerre che hanno portato alla dissoluzione della ex Jugoslavia un nuovo spazio si è creato nella cartina europea: un buco nero, sgangherato, esotico, eccentrico, sanguigno e bizzarro. Dove la gente spara in aria con il kalashnikov per dimostrare la sua ilarità e brinda fino a frantumare i bicchieri. Così sono ri-nati i Balcani come un’idea di ferinità, caos e violenza liberatrice. Tutto quello che spaventa ma allo stesso tempo attrae le società europee riversato in un’area del mondo. Poi sono arrivati Goran Bregović ed Emir Kusturica e hanno venduto un brand da esportazione, che in Europa occidentale ha trovato particolari estimatori. In questo blog offriremo alcuni frammenti culturali dallo spazio jugoslavo e post-jugoslavo che hanno poco in comune, se non quello di riuscire sconosciuti a chi in quei luoghi va a cercare i Balcani.

di Francesca Rolandi

Mario Magajna (1916-2007) è stato un fotografo sloveno triestino che lavorò dal 1946 al 1982 per il Primorski Dnevnik, quotidiano in lingua slovena di Trieste, con cui ha continuato a collaborare fino al 1993. Con la sua macchina fotografica ha ritratto la resistenza, i bombardamenti alleati su Trieste, l’entrata dei partigiani in città, le prime celebrazioni del I maggio nel dopoguerra.

E poi ancora gli stabilimenti balneari, le manifestazioni, il confine, che diventava sempre più parte della quotidianità di chi ci viveva a cavallo.

Trieste, Gorizia, il Friuli, abitati da gente comune, che cambiavano negli anni, ma anche altri continenti dove lo portavano i suoi viaggi, fino a fotografare i grandi del mondo, dagli statisti alle stelle del cinema, da Nasser a re Baldoino a Claudia Cardinale.

Il fondo di Magajna conta 300.000 negativi, 50.000 dei quali già pubblicati ed è oggi conservato presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi.

Questo grande testimone del secolo passato è stato ricordato in una mostra in occasione del centenario della nascita, realizzata in coorganizzazione tra lo Slovenski klub, la Biblioteca nazionale slovena e degli studi, l’associazione culturale Bubnič Magajna e l’Unione culturale Economica Slovena da una parte, e il Comune di Trieste dall’altra, aperta dal 21 ottobre al 4 dicembre a Palazzo Gopcevich.