La settimana, in musica

Musica della settimana dal 27 Novembre al 2 Dicembre

A cura di Gabriella Ballarini e Juri Bomparola

2016.17 #CLIQTAKEOVER BY @SIMONEPEROLARI di Leonardo Brogioni

Il Sole del buco nero può essere metafora, azzeccata come no.
Ma quando l’Uomo ha bisogno di eroi (sportivi, in questo caso) portandoli ai limiti estremi dell’idolatria, allora un buco nero c’è, senza dubbio, da qualche parte.
I Soundgarden musicano il testo di Leonardo Brogioni.
Almeno per quel che mi riguarda.
Leggete le parole, ascoltate la musica.
Soprattutto guardate gli scatti di Simone Perolari.

SOCIAL BLOCK di Mauro Mercatanti

Mauro Mercatanti mi dà del filo da torcere.
Il suo articolo è da leggere attentamente e va interpretato.
Ho avuto la tentazione, confesso, di suggerire “La locomotiva” di Guccini, ma sono troppo egocentrico per indulgere alla soluzione facile, in questo caso facilissima.
Quindi invito alla lettura del testo del Mercatanti ascoltando Ivano Fossati.
Non capirete se ascolterete, semplicemente.
Non capirete se leggerete senza ascoltare.
Democrazia e varie modalità di viverla.

Memoria e verità, il futuro della Tunisia (seconda parte) di Patrizia Mancini

Il potere e la colpa.
Il potere dei sette nani.
Pierangelo Bertoli raschia la voce, canta di un potere che disseta e fa scoppiare.
Il racconto di Patrizia Mancini, in due puntate, che lascia amarezza e vorremmo distaccarcene, vorremmo scappare.
Voglio il potere perché il mondo sono io
Voglio che al suono del mio nome si inginocchino a pregarmi come un dio.
Io. Io. Io.

Vi ricordate ancora della rotta balcanica?

As old roads
Come vecchie strade, vecchie rotte.
Le strade che abitano la memoria e la memoria delle strade.
Un web doc di filo spinato e abissi.
As old roads, come si intitola la canzone.

No, si, non lo so di Bruno Giorgini

E manca poco, abbiamo atteso molto, molto meno, faticando molto di più e in questo guizzo di attese, mi ascolterei insieme a voi questa Lunga Attesa dei Marlene Kuntz. Me la ascolto anche un paio di volte, vah.
Vago per il sentiero pensieroso
E sono molteplici i miei stati d’animo
Rido e sospiro e sorrido dubitoso
Mi prendo sul serio e all’istante mi biasimo.

Via Padova, un luogo (non) comune di Ilaria Brusadelli

Il Mercoledì sera sento sempre l’orchestra di via Padova. Dove? In via Padova, o meglio, intorno a via Padova, di fianco, in una traversa. Loro provano dove provo anche io. Proviamo tutti e, provandoci, cerchiamo di far conoscere via Padova, i suoi abitanti, i suoi luoghi messi in comune e i suoi suoni, anche quelli che portano esattamente il suo nome.
Questo è un pezzo tratto da uno spettacolo al teatro Elfo Puccini, che non è in via Padova, ma nella sua diretta prosecuzione, un’altra via, cambia il peso atmosferico, cambia l’atmosfera, ma è Milano. Milano di Acqua, che copre e riempie.

La matita di Enrico Natoli

Question!