Sulla pelle dei lavoratori

Nonostante la fusione e le rassicurazioni, WIND3 annuncia la delocalizzazione di servizi che costerà 900 posti di lavoro in Italia

Riceviamo e pubblichiamo dai lavoratori del servizio clienti consumer ex 3

Lunedi 24 maggio è stato comunicato alle rappresentanze sindacali di CGIL, CISL E UIL che il nuovo gestore WIND 3 (nato dalla recente fusione di 3 e WIND) intende procedere alla totale esternalizzazione del customer service del segmento consumer (ovvero il mercato privato).

Questo processo coinvolgerà 900 lavoratori attualmente in forza nelle sedi di ROMA, GENOVA, CAGLIARI e PALERMO.

Questa decisione ha completamente disatteso quanto comunicato ed effettuato dall’azienda sin dall’indomani dell’avvenuta fusione. L’azienda, infatti, in qualunque incontro con i rappresentanti dei lavoratori ha sempre ribadito per mezzo di importanti figure dirigenziali, che la nascita di quello che di fatto è diventato il primo gestore di telefonia mobile in Italia, avrebbe garantito non solo il mantenimento degli attuali posti di lavoro , ma addirittura ne avrebbe creato di nuovi.

Si veda ad esempio una dichiarazione rilasciata dall’azienda a dicembre 2016 ai margini di un incontro con i sindacati “Sul perimetro interno l’azienda conferma la forte responsabilità del management a tutti i livelli per garantire al meglio l’occupazione della neo azienda, ribadendo che al momento non vi sono indicazioni di preoccupazione per l’intero perimetro occupazionale interno”.

Anche i recenti accordi siglati dall’azienda , ovvero l’accordo di armonizzazione stipulato con i sindacati a febbraio 2017 (finalizzato a riunire in un unico contratto, i due contratti di secondo livello di H3G e WIND), nonché il protocollo di intesa tra i committenti di attività di Contact Center e il MISE a cui WIND 3 ha aderito, non davano adito ad alcuna intenzione di cedere all’esterno il customer service o qualunque altra attività aziendale.

La decisione di esternalizzare il customer service consumer, ha quindi, non solo lasciato allibiti i sindacati, ma ha gettato nel più profondo sconforto 900 lavoratori e le loro famiglie, giustamente preoccupati per il mantenimento del loro posto di lavoro.

Parliamo di 900 persone tra cui c’è anche chi lavora in H3G ITALIA sin dal 2002 , la cui età media va dai 30 ai 45 anni, molti dei quali hanno coniugi, figli o genitori anziani da accudire.

In tale contesto risultano poco efficaci le rassicurazioni dell’azienda che afferma di volere garantire con l’esternalizzazione “gli attuali perimetri occupazionali”.

Le recenti esperienze di esternalizzazione di 913 dipendenti VODAFONE in COMDATA, o di ALMAVIVA che solo pochi mesi fa ha chiuso la sede di ROMA con la perdita di 1600 posti di lavoro, dimostrano come le cessioni del ramo di azienda si traducano spesso – nel breve/ medio termine – in licenziamenti, conflitti legali tra i dipendenti ceduti e la loro ex azienda (vedi caso VODAFONE costretta dai giudici italiani a re-integrare parte dei dipendenti esternalizzati) o peggioramenti delle condizioni lavorative.

La decisione di WIND 3 di procedere all’esternalizzazione del CUSTOMER SERVICE CONSUMER, appare del tutto insensata alla luce delle precedenti considerazioni – che dimostrano come la cessione del ramo d’azienda si dimostri controproducente sia in termini di mantenimento dei posti di lavoro sia in termini di qualità del lavoro – ma non risulta neanche giustificata dall’attuale situazione economica della neo azienda che vanta essa stessa una solido equilibrio finanziario :
Wind Tre, primo trimestre 2017 in crescita:
Ricavi +2,1%, EBITDA* +9,7%
Principali risultati consolidati al 31 marzo 2017
 Ricavi totali in crescita del 2,1% a 1.552 milioni di euro
 Ricavi da servizi mobili a 1.048 milioni di euro, +0,4% al netto dell’effetto dell’anno bisestile
 Ricavi da servizi del fisso a 269 milioni di euro, in aumento del 2,3%
 Segmento internet in continua crescita: ricavi mobile +12,1% con clienti +5,0%, ricavi fisso +8,6% con
clienti broadband +2,4%
 EBITDA* pari a 517 milioni di euro, in aumento del 9,7%
 Sinergie nel primo trimestre in linea con le attese, confermati inoltre i target previsti nel piano
 Generazione di cassa operativa pari a circa 277 milioni di euro nel primo trimestre
 Wind Tre anticipa l’applicazione delle nuove disposizioni UE in materia di roaming
 Moody’s migliora il rating assegnato a Wind Tre affermando un “outlook” positivo

Fonte : http://www.windtre.it/