La settimana, in musica

Musica della settimana dal 18 al 23 Giugno

A cura di Gabriella Ballarini

Velo, libertà e integrazione di Gina Troisi e Rosanna Sirignano

Ogni volta che penso ad una donna che vorrei essere, penso a Koko Taylor. La sua voce è un inno alla magnificenza femminile, in tutti i giri di blues, in tutti i voli di parole. Tutti i modi che abbiamo di essere donne, alcuni li raccontano con garbo Gina Troisi e Rosanna Sirignano, altri con spregiudicatezza ce li urla Koko Taylor.
I’m a woman, oh yeah
I’m a woman, I’m a ball of fire

I profughi in Croazia tra violenze e violazioni dei diritti di Francesca Rolandi

Ascoltavo questa canzone ieri sera, mentre cercavo di respirare nell’aria ferma di Milano.
E quest’idea di spingere le pietre mi ha rapita. Ho riascoltato e riascoltato ancora una volta e poi mi sono riletta il pezzo di Francesca Rolandi. La negazione della libertà d’asilo, del diritto all’accoglienza, del diritto ad essere trattati come essere umani. Mi rimbomba e si traduce con questi versi, almeno per oggi è così. Valerine June, Pushin’ Against a Stone, 2013.
Carry on, carry on

Try to fill, all the space

Pushin’ up against a stone

Dealin’ on the devil’s dime

And other people’s time

Patient preacher told a tale of souls lost to be won

With all of the glory

With all of the fame

At the deepest shade

It’s all colored the same

I tormenti del governo May di Angelo Boccato

Qui volevo il parere di un amico inglese, lui si chiama Richard e gli ho chiesto cosa ne pensasse di tutta questa faccenda, lui mi ha mandato questa canzone, ed io ve la regalo da parte sua, però non ho capito bene perché e allora sono andata a cercarne un’altra, una che potessi capire anche io. Nel frattempo lui mi ha spiegato “she was an unelected Prime Minister. We never loved her. She lost her party’s majority. It’s time for her to go.” Ma intanto io avevo cercato una bella canzone confusa e l’ho trovata, quindi ve le beccate tutte e due!

Portogallo, la riflessione dopo la tragedia di Marcello Sacco

Il fuoco di Marcello Sacco mi ha permesso di portare in questa colonna una cantante che quando sale sul palco riempie ogni centimetro di palcoscenico. Maria Bethânia con la canzone foguete. Maria con i suoi lunghi capelli e le mani ad accarezzare l’aria attorno alle parole cantate.
Tantas vezes eu soltei foguete
Imaginando que você já vinha
Ficava cá no meu canto calada
Ouvindo a barulheira
Que a saudade tinha

Make Music Milano, un palco che include di Gabriella Ballarini

Per prolungare ancora un po’ quella sensazione di festa della musica e di primo giorno d’estate rovente, volevo rilanciare con un indimenticabile Pino Daniele. Indicazioni per l’ascolto: volume altissimo!
Ma la musica, la musica
È tutto quel che ho.

Mohsin Hamid: exit west di Gabriella Grasso

Non ho resistito e, leggendo le prime righe dell’intervista di Gabriella Grasso, m’è presa la deriva romantica. E per percorrere questa deriva ho scelto un cantautore gentile e nobile come Giorgio Conte.
Qualcuno cerca di confonderti
tu non sai più cosa inventar…
A chi ti chiede “che cos’hai?”
“Niente di niente” tu risponderai

La matita di Enrico Natoli

Io sono metà.