TRUMP! TRENT’ANNI DI GUERRA TRA DOONESBURY E THE DONALD

Arriva anche in Italia la raccolta delle strisce di Doonesbury che l’autore Garry Trudeau ha dedicato al presidente Usa dalla fine degli anni ’80, prevedendo in qualche modo la sua ascesa

di Luca Rasponi

Trump! Trent’anni con Donald è la tragicomica raccolta delle strisce che l’autore di Doonesbury, Garry Trudeau, ha dedicato all’attuale presidente degli Stati Uniti dal 1987 a oggi.

Una carrellata di insulti, eccessi e volgarità di un uomo che tutto il mondo ormai ha imparato a conoscere bene, ma che già tre decenni fa era tra i più chiassosi simboli degli anni ’80 made in Usa.

Fa un certo effetto vedere le mille vite di Donald Trump passare attraverso il filtro implacabile dell’ironia di Trudeau. Imprenditore edile, costruttore di casinò, proprietario di yacht faraonici, bancarottiere, donnaiolo incallito, personaggio televisivo, improbabile candidato alle primarie e infine presidente.

Detta così fa quasi ridere, se non fosse per il dettaglio che quest’uomo è seduto sulla poltrona più importante del pianeta.

Lo dice lo stesso Trudeau nell’introduzione al volume: “Per noi professionisti del settore è la satira, pura e senza censura, di cui tutti possono fruire e godere, e per questo gli siamo grati. Per le sorti del nostro Paese, invece, non ci resta che piangere”.

Del resto le uscite sessiste, razziste, omofobe e inopportune di Trump sono ormai all’ordine del giorno, anzi sono considerate un dato acquisito. Ma è fin troppo facile accorgersene ora che il miliardario newyorkese è diventato l’inquilino della Casa Bianca.

Il merito di Garry Trudeau – con l’acume e l’attenzione per la società statunitense che caratterizza la sua striscia – è stato accorgersene in tempi non sospetti. Quando Trump era solo uno tra i tanti pavoni a fare bella mostra delle piume colorate nella rutilante epoca reaganiana.

Anni difficili per le fasce più esposte della popolazione americana, con momenti drammatici come la battaglia contro gli sfratti a New York. Di cui lo stesso Trump è protagonista negativo, da proprietario dei condomini popolari di Central Park che tentava di sgomberare per costruire appartamenti di lusso.

Nonostante la smania di attenzione pubblica che anche in quei frangenti sembra caratterizzare il futuro presidente, le strisce di Trudeau non sono gradite a Trump. Che le commenta con una sequela di insulti notevole anche considerando la media del personaggio in questione.

Dal classico “Un talento di terza categoria che cerca di farsi pubblicità alle mie spalle”, al perplesso “Ma si può sapere perché deve infilarmi di continuo nei suoi fumetti?”, passando per l’elegante “Fottiti, sfigato”. Garry Trudeau può sicuramente vantarsi di essere nella top ten dei bersagli preferiti di Trump.

Eppure l’attenzione della più celebre striscia degli Usa è ritenuta da molti un titolo di merito. “C’è solo una cosa peggiore che essere presi in giro su Doonesbury: non esserlo”, ha detto in proposito l’ex segretario di stato Henry Kissinger, non certo un progressista ma di sicuro uno che la sa lunga.

Eccoci dunque di fronte all’ennesima circostanza in cui Donald Trump diventa l’eccezione alla regola. Forse è per questo che negli anni Trudeau lo ha bersagliato a ripetizione: il volume pubblicato in Italia da Rizzoli-Lizard ha più di 100 pagine completamente dedicate al presidente.

Le strisce – tutte a colori – scorrono con assoluta immediatezza e si leggono con grande piacere. Come spesso accade quando i frammenti quotidiani di Doonesbury vengono raccolti in un unico volume, la ricchezza della lettura deriva anche dalla testimonianza offerta sull’evoluzione della società a stelle e strisce, seguita passo dopo passo da un osservatore acuto e mai banale.

Sarebbe tutto perfetto se fossimo di fronte a un racconto di fantasia. E invece quella sensazione di fastidio proprio non se ne vuole andare, anzi si fa sempre più insistente. Fino a quando non ti ritrovi a pensare: “Ehi, ma… quest’uomo è il presidente degli Stati Uniti!”.