Un festival di corti itinerante dedicato alla Palestina
di Milena Nebbia
Venezia- Una troupe cinematografica sfigata, un’automobile che non vuole partire, un muro della vergogna disegnato su un pannello con la scritta Free Palestine, e un anziano contadino che si improvvisa attore.
Sono gli ingredienti di una storia tragicomica, senza né capo né coda, come a volte ci appare quel lembo di terra, che caratterizzano uno dei corti che partecipano alla prima edizione del Nazra Palestine Short Film Festival che si snoderà tra Venezia, Firenze, Roma, Bologna e Napoli dal 27 settembre al 21 ottobre.
Presentato all’Hotel Excelsior, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dall’ex presidente dell’Europarlamento Luisa Morgantini, dal direttore artistico Stefano Casi e da Franca Bastianello (l’ideatrice e la curatrice dell’iniziativa) e promosso da Assopace Palestina e Restiamo umani con Vik, il festival si propone di sostenere e far conoscere la produzione cinematografica palestinese, con le sue eccellenze artistiche, in Italia.
La rassegna darà spazio anche allo sguardo (nazra in arabo significa, appunto, sguardo) di registi internazionali (italiani, in particolare, ma anche di paesi arabi, oltre che di Israele, Europa e Usa) che hanno saputo raccontare in maniera inedita la condizione attuale della Palestina.
“Sono arrivati oltre 1000 cortometraggi – ha detto la Bastianello – quindi il lavoro di selezione è stato particolarmente impegnativo perché siamo dovuti arrivare a ridurli a 24 divisi nelle sezioni documentari, fiction, corti sperimentali, di animazione e di videoarte”.
La giuria che sarà chiamata a decidere i cinque vincitori, uno per sezione, è composta da otto professionisti del cinema italiani e palestinesi: l’attore e regista Mohammad Bakri (tra l’altro protagonista del film di Saverio Costanzo Private), i registi Sahera Dirbas, Naim Mahmoud Al Khatib e Jamal Abu Al Qumsan; per l’Italia la giornalista Luciana Castellina, la regista Monica Maurer, il regista e documentarista Andrea Adriatico e il promotore di manifestazioni cinematografiche Massimo Vattani.
“Accanto alla giuria nazionale – spiega Casi – in alcune città del festival saranno attive anche giurie popolari e giurie di studenti, che assegneranno altrettanti premi, quindi un festival soprattutto di partecipazione per riflettere su tematiche come la libertà, la giustizia, i diritti umani, la multiculturalità e, per quanto riguarda gli autori palestinesi, incoraggiare l’uso del cinema come mezzo di comunicazione ed espressione, in particolare dei giovani. I corti sono di altissima qualità, recentissimi, e alcuni hanno già avuto riconoscimenti, uno dei registi ha avuto la nomination agli Oscar”.
“E’ una forma di resistenza nonviolenta attraverso le immagini – dice Luisa Morgantini – ma che esce dalla documentazione politica, si tratta di una la produzione di alto livello e con una forte vena ironica, che può essere una sorpresa per chi non conosce il popolo palestinese, invece , ad esempio Elia Suleiman ha fatto dell’ironia, del surrealismo, la cifra vincente del suo cinema. Molto interessante è poi la ricchezza di approcci con un’inventiva sorprendente, in modo particolare per il cinema d’animazione con un linguaggio non scontato, ma tanto humor e intelligenza. Vorrei che passasse il messaggio che si può premiare un artista palestinese non perché è palestinese, ma perché è bravo. E questi lo sono. Quindi non la vittimizzazione a tutti i costi, ma senza dimenticare la difficoltà di fare cinema in Palestina, i ceck point, i muri, la burocrazia, la censura”.
Nazra sarà a Venezia, alla Casa del Cinema di San Stae 1990, dal 27 al 29 settembre, ed è proprio al termine delle proiezioni lagunari che ci sarà anche la premiazione dei vincitori, alla presenza dell’ospite d’onore, Moni Ovadia. Poi sarà la volta di Firenze (30 settembre e 1 ottobre), Roma (6-8 ottobre), Bologna (10-15 ottobre) e Napoli (19-21 ottobre).
Tra i promotori del festival ricordiamo anche l’associazione Anémic (Firenze), Ecole Cinéma (Napoli), Centro italiano di scambi culturali Vik (Gaza), ArtLab (Gerusalemme), FilmLabPalestine (Ramallah).
L’iniziativa ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata di Palestina in Italia, della Regione Veneto, della Regione Emilia Romagna, della Regione Lazio, del Comune di Bologna e del Comune di Napoli e si svolge in collaborazione con il Festival Ciné-Palestine di Parigi.