Sulla strada del vino, in Sicilia: “In viaggio tra i filari”

Manca la lancetta del contachilometri nel Bus Volkswagen T1, colore arancione, a bordo del quale viaggia Gianfranco Cammarata.

di Giusi Affronti

“Willin’”, pezzo di autentica irrequietezza on the road dei Little Feat, potrebbe esserne la colonna sonora. Proprio mentre chi scrive sorseggia zibibbo, il nostro Eroe salpa dal porto di Pantelleria.
Un veicolo sgangherato, simbolo di libertà per la generazione dei Settanta, e un progetto di viaggio che consuma milleottocento chilometri.

Cinquantotto cantine in venti giorni, tra settembre e ottobre, attraverso una Sicilia affaccendata a vendemmiare: quella “verde del carrubo, quella bianca delle saline, quella gialla dello zolfo, quella bionda del miele, quella purpurea della lava”, per dirla con le parole Gesualdo Bufalino.

“In viaggio tra i filari” è il remake di un’avventura in vespa lungo i sentieri del vino che lo stesso giovane ristoratore palermitano intraprende, dieci anni fa, attraverso le trazzere dell’Isola, tra cielo e campagna gialla di seminativi e verde di filari.

Non è l’industria bene del vino a incuriosire Gianfranco ma le più acerbe vicende dei piccoli produttori siciliani, capaci di sperimentare le avanguardie dell’enologia senza rinunciare alle pratiche dell’antica tradizione.

Molte delle storie che Cammarata annota nel suo diario di bordo descrivono un territorio di provincia con una capacità di visione cosmopolita. Racconta vicende di uomini e donne che gestiscono le aziende di famiglia con professionalità e dedizione.

Quella del vino, oggi, è, spesso, una narrazione tessuta da chi in Sicilia Resiste e resta; da chi investe la propria competenza al servizio del terroir e lavora operosa sotto la calura di un vulcano sbottante o al fresco della brezza che proviene dal mare.

“In viaggio tra i filari” raccoglie, appassionato, queste testimonianze attraverso una Sicilia che non sospetti. E mentre il viaggio continua, non resta che godersi il paesaggio fuori dal finestrino e alzare il volume dell’autoradio: “I’ve driven every kind of rig that’s ever been made, driven the back roads so I wouldn’t get weighed and if you give me weed, whites and wine and you show me a sign, I’ll be willin’ to be movie’”.

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