Messico, inizia la campagna di Marichuy

E’ iniziata la campagna elettorale del consiglio indigeno di governo e della candidata indipendente in quota Congresso National Indigena e EZLN alle elezioni messicane del 2018, María de Jesús Patricio Martínez.

di Andrea Cegna

Non poteva che iniziare da dove un anno fa è partita l’assurda proposta, ovvero dal territorio ribelle Zapatista. Con questa sua prima uscita pubblica, dopo l’iscrizione all’Ufficio Elettorale Messicano (INE) di sabato 7 ottobre è iniziata anche la raccolta delle 866 mila e 500 firme necessarie per sostanziare la candidatura. 120 giorni sono quelli a disposizione del Consiglio Indigeno di Governo, delle sostenitrici e dei sostenitori per raggiungere il risultato e poter votare nel luglio 2018 Marichuy.
Il tour in terra Zapatista della portavoce è iniziato il 14 ottobre da Guadalupe Tepeyac, la prima comunità a dichiararsi ribelle e autonoma già nel 1994 ed è finito il 19 ottobre nel Caracol di Oventik, vicino a San Cristobal De Las Casas.
Marichuy nel suo discorso di chiusura nel Caracol Zapatista, ha denunciato con forza come il sistema di raccolta firme sia “razzista, classista ed escludente”, perchè per poter scaricare l’app che consente di aggiungere e caricare le firme è necessario avere apparecchi di media-alta caratura, e molti di quelli indicati sul sito dell’INE non funzionano.
Sono altre cinque le denunce indicate nel discorso:
L’indirizzo elettronico comunicato il 7 ottobre non consente di accedere al sito dell’INE e quindi non possono essere iscritti come delegate alla raccolta delle firme le centinaia di persone in tutto il Messico che si sono date disponibili
Al passaggio della delegazione nelle città di Altamirano, Ocosingo e Palenque, luoghi del Chiapas dove la connessione internet e i servizi telefonici funzionano bene, “causalmente” si sono riscontrati gravi anomalie sulle reti telefoniche e dati, rendendo molto difficoltoso il caricamento delle firme.
A differenza dei 4 minuti e 30 secondi necessari, secondo l’INE, per caricare foto e firma spesso ci vogliono diverse ore per le operazioni. Oltre al fatto che anche scaricare l’applicazione è un lavoro spesso molto lungo.
Per fare la foto necessaria a validare la firma è necessario avere molta luce, se non si dispone di lampade per l’illuminazione solo nelle ore centrali del giorno si può fare la foto corretta.
La conferma della validità del caricamento delle firme può arrivare entro 24 ore.

Nonostante queste difficoltà e anche proprio per queste difficoltà, il percorso indigeno per la candidatura indipendente prosegue.
La comandante dell’EZLN Hortencia è intervenuta anche lei ad Oventik.
E ha concluso il suo discorso dicendo “E’ arrivata l’ora che le donne degne in resistenza e ribellione dicano chiaramente al Messico e al Mondo che le donne che lottano e si organizzano non si vendono, non si arrendono e non zoppicano. Così come la nostra compagna consigliera, così’ come la nostra portavoce Maria de Jesus Patricio Martinez, così come tutte le donne zapatiste, così come tutte le donne indigene, così come tutte le donne lavoratrici, così come tutte le donne ribelli del mondo:
Mai più un Messico sottomesso al sistema capitalista.
Mai più un Messico pieno di ladri e assassini.
Mai più un Messico pieno di corrotti e venditori della patria.
Mai più un Messico senza di noi popoli originari.

Mai più un mondo con machismo
Mai più un mondo con qualcuno che comanda
Mai più un mondo con guerre, morti e distruzioni.
Mai più un mondo senza democrazia, senza giustizia, senza libertà. “

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