L’enigma del Lago Rosso

Franck Westerman e la nascita delle storie

di Christian Elia

La notte del 21 agosto 1986, in una remota regione del Camerun, la valle di Nyos, la vita viene spazzata via. Esseri umani e animali, nel giro di poche ore, cessano di respirare.

Franck Westerman, all’epoca giornalista radiofonico, decide di capire perché. E quando coglierà l’impossibilità di arrivare a una verità scientifica condivisa, date le divergenze tra gli esperti, si appassionerà a capire come nasce un mito.

L’enigma del Lago Rosso, pubblicato in Italia da Iperborea, è davvero un piccolo gioiello.

Westerman, 50enne olandese, dopo anni come inviato in Russia e nei Balcani, è stato definito uno ‘scrittore – inchiestatore’. Al di là di una etichetta che, per sua natura, è limitante, Westerman ha un talento eccezionale per la sua capacità di seguire una vicenda.

Predicatori ed evangelizzatori, politici locali corrotti e arroganti scienziati, miti popolari e superstizione sono gli ingredienti di un avvincente racconto che ruota attorno a un unico – drammatico – fatto: oltre mille persone sono morte, assieme a centinaia di capi di bestiame, per una nube tossica nata da un lago vulcanico in Africa.

Il talento di Westerman sta nel raccontare il contesto. La sua capacità di analizzare tutto quanto si scatena attorno a una storia, i risvolti, le conseguenze, le interpretazioni.

Il suo metodo, a volte, ricorda quello degli esploratori del passato, capaci di scovare sorgenti e foci dei fiumi, nel mezzo di rotte e sentieri che mai nessuno prima di loro aveva esplorato.

Ed ecco che la storia, in quanto tale, è enorme anche al di là della sua capacità di essere spiegata, perché diventa un viaggio nel razzismo e nella competizione accademica, nell’evangelizzazione forzata dell’Africa e nel sistema di paranoico complottismo locale.

A Westerman, come sottolinea lui stesso, a volte, più della storia stessa interessa come nasce e si diffonde quella stessa storia, come si arricchisce di dettagli e come muta, passando di bocca in bocca.

Una sorta di antropologia letteraria che attraversa tutti i suoi lavori. El Negro e io, Ararat e Pura razza bianca, son tutti lavori che meritano di essere letti.

Perché un’inchiesta su una storia, a volte, è importante come la storia stessa. Perché capire come nasce e si diffonde una storia, racconta molto di chi le storie le cerca.