San Siro sogna

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2 Settembre 2020

Tra rigenerazione urbana e controllo sociale

Succede di rientrare a casa poco prima di mezzanotte nelle case popolari di San Siro. A quell’ora non è raro incontrare persone, ma lo è di più e si tratta di una coppia di persone che sembrano addetti al controllo dei contatori del gas.

Mentre tenete aperto il cancello avrete magari già notato che nulla distingue queste persone (sempre in due), niente divisa o segni identificativi, solo fra le mani alcuni fogli con elenchi e griglie. Non sono testimoni di geova, ma qualcosa di salvifico promana da loro, la luce tipica di chi agisce per il bene.

Avendoli fatti entrare, mentre il cancello si richiude dietro le vostre spalle, potreste chiedere loro se hanno bisogno di qualcosa.

Se per caso si trattasse di impiegati dell’Aler potreste chiedere loro come mai in attività a così tarda ora.

Siamo in giro 24 ore su 24, è il nostro lavoro. Potrebbero rispondervi così, senza risparmiarvi stanchezza e frustrazione. Camminando insieme a loro nel cortile, più o meno all’altezza del locale spazzatura, potreste concedervi un ulteriore approfondimento.

Siamo qui per verificare la presenza di occupanti abusivi. Qui sarete liberi di esprimere tinte e sfumature variegate a seconda dei pensieri ed emozioni evocati dalle parole occupanti abusivi.

Potreste sentirvi orgogliosi nell’aiutare i verificatori notturni a svolgere il loro compito analizzando i casi presenti sulla lista. In questo caso ricordatevi che saranno sempre apprezzate le informazioni riguardo all’origine, alle consuetudini e alla moralità dei casi presenti nella lista. In particolare quelle sull’origine sono fondamentali come le certificazioni DOC al supermercato.

Se invece sceglierete di non cedere alla tentazione del decoro sbirresco, potreste allora concedervi di vivere da protagonista una delle scene più classiche del gran teatro delle case popolari, quella in cui l’istituzione evoca a gran voce la giustizia e il diritto alla casa. Ovviamente ad una e una sola condizione: il rispetto delle regole e delle procedure!

Quando vi troverete di nuovo soli sulla rampa delle scale che porta al vostro appartamento vi verrà in mente di ripassare il conto di tutti gli appartamenti vuoti e non assegnati che dal piano terra incontrate pianerottolo dopo pianerottolo. Per l’ennesima volta proverete il solito senso di disorientamento di fronte al fatto che solo nella vostra scala si tratta del 30% sul totale degli appartamenti.

Una volta rientrati in casa e avendo lasciato fuori dalla porta il mondo con il proprio destino, potrebbe accadere che i vostri pensieri si facciano più intensi e che vi prenda come un sobbalzo nella zona epigastrico-duodenale. Ciò non vi impedirà di distendervi sul letto, però potreste far fatica a prendere sonno.

Si potrebbe dare il caso che voi qualche anno fa abbiate comprato l’appartamento in cui vivete dopo decenni da inquilini. Che abbiate quindi esercitato il diritto di prelazione riservato da Aler agli assegnatari quando quando vengono messe in vendita parti del patrimonio di edilizia pubblica.

Quello sarà il momento in cui vi accorgerete che il peso sullo stomaco non è altro che un forte senso di vergogna e di rabbia che proprio non concilia il sonno. Non siete voi a essere presenti sulle liste degli occupanti abusivi, voi siete a posto, oggi siete legittimi proprietari.

Non vi è ragione alcuna perché chicchessìa vi venga a cercare, perché avete fatto tutto nel rispetto delle regole e delle procedure. E in questo vi potreste sentire a disagio.

Poi accadrà qualcosa di inaspettato, nel dormiveglia uno spiraglio vi spalancherà le porte del subconscio collettivo del quartiere per scoprire che questo è attraversato dal mito archetipico della trasformazione necessaria, dei progetti urbanistici innovativi, del quadrilatero che viene demolito e che rinasce più sano, sicuro e qualificato.

Vi troverete al centro di un parco giochi scintillante dove finalmente le diversità convivono pacificate con bandierine di tutti i paesi del mondo sventolanti e tanto cibo etnico.

In quel momento di pura lucidità onirica vi potreste rendere conto che il destino del mondo non è fuori dalla porta e che quando vi sarete svegliati dovrete fare molta attenzione a quali regole e procedure attenervi per non fare più certi incubi.

Quartiere San Siro, Milano, foto d'epoca tratta da MilanoAttraverso.it

San Siro è un quartiere alle porte del centro di Milano, in zona Ovest, che conta circa 6000 alloggi di edilizia residenziale pubblica gestiti da ALER, Azienda Lombarda Edilizia Residenziale. Le cosiddette “case popolari” del quartiere sono ormai da anni al centro di un piano di alienazione che sta quindi convertendo la natura pubblica di parte del patrimonio immobiliare. Pur essendo state realizzate negli anni azioni di riqualificazione di alcune parti del quartiere, permangono alcune zone d’ombra rappresentate da un lato dalla mancanza di interventi di manutenzione e ripristino del patrimonio esistente e d’altro lato dalla permanenza di numerosi alloggi sfitti e spesso “lastrati” in ottica di contrasto alle occupazioni abusive. Resta difficile attualmente quantificare il numero di questi alloggi, ma non è raro incontrare queste situazioni addentrandosi nelle scale dei palazzi del quartiere. Regione Lombardia e ALER stanno realizzando in questi mesi un piano di ripristino di una parte di questi alloggi, ma non è chiaro quanti effettivamente fra questi sono in via di effettiva assegnazione ai nuclei famigliari attraverso la procedura di valutazione e relativa graduatoria. Infine occorre ricordare che il quartiere di San Siro potrebbe essere fortemente interessato dal processo di intervento sull’area dello stadio che è quasi adiacente. Sono infatti in atto studi e progettualità che prevederebbero l’abbattimento e la ricostruzione di parti o dell’intero quartiere e che rappresentano l’ennesimo esempio di dismissione del patrimonio pubblico in favore delle logiche della speculazione privata con i relativi impatti sulla stratificazione socio-economica degli abitanti e sulle esperienze di vita di singoli e comunità.