Un archivio per il futuro

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22 Ottobre 2020

Q Code Town, raccontare la città

Per circa sei anni Q Code Town ha raccolto, segnalato, rilanciato esperienze di narrazione dello spazio urbano e delle sue dinamiche.
In particolare, a partire dal 2015 – oltre a ospitare alcuni sguardi critici su temi emergenti – ha dato spazio al racconto della città attraverso la restituzione di alcuni percorsi di ricerca che avevano in comune le seguenti caratteristiche: essere lavori interdisciplinari, collettivi, sensibili all’utilizzo di linguaggi diversi (fotografia, video, narrazione scritta), attenti a costruire un racconto – lento e radicato – di una città plurale, accettando di navigare nelle sue contraddizioni.

Oggi, dopo sette anni di lavoro, il collettivo editoriale di Q Code rilancia Q Code Town come contenitore di racconti, su scala nazionale e globale, sulle dinamiche dell’urbanità, provando a scalare, ampliare, diversificare l’approccio sviluppato dal 2015.

Affondiamo le radici in quelle narrazioni, in quelle metodologie e percorsi e pertanto decidiamo oggi di riproporveli qui, sul nuovo sito.
Il desiderio è quello di tracciare il legame con quanto costruito fino ad oggi per rilanciare sul futuro.

Buone letture!

Il primo progetto in archivio scava nel concetto di intercultura. Si tratta di una narrazione collettiva, che si confronta con una pluralità di strumenti (tra cui, principalmente, video e audio) e con la sfida di comunicare e condividere la ricerca in maniera accessibile.

Riprendiamo la città è la rubrica che per molti mesi ha accompagnato il progetto immaginariesplorazioni – Potlach Milano (Associazione Dynamoscopio e Codici Ricerca e Intervento con il sostegno di Fondazione Cariplo). Un percorso durato due anni e che ha portato alla realizzazione del docu-film omonimo, prodotto da Lab 80, nel 2018.

Riprendiamo la città non è stato soltanto un importante strumento di condivisione progressiva del percorso con una comunità più ampia, ma anche dispositivo auto-riflessivo per il gruppo di ricerca, attraverso l’elaborazione delle proprie idee di intercultura e le esplorazioni della città fino alla scelta di alcune storie, tra tante, da restituire agli spettatori. Perché nulla di questo ricco percorso andasse perso, il gruppo ha tenuto una sorta di “diario di bordo” della ricerca.

Oggi, ve lo riportiamo qui:
I Fase – Esplorazione della città
Introduzione al progetto
Via Padova 12
Stazione Centrale 12 3
Quartiere San Siro 12
Quartiere Giambellino
Darsena
Quartiere Isola

Le esplorazioni della città sono state ripercorse qui, con una “mappa dei racconti”.

II Fase – Costruzione del documentario
Verso il film
Il nostro primo Potlach
Lo sguardo degli altri 12
Intercultura: il mostro

III Fase – Dentro e oltre il documentario
Verso la prima proiezione
La vita di Potlach oltre il film

Le parole chiave di Potlach Milano per Q Code Town: accessibilità della ricerca, città interculturale, linguaggi audio-visivi, esplorazione, relazione

Il secondo progetto in archivio è curato dal laboratorio LAMPO – Laboratorio Multidisciplinare sulle Politiche dal basso, formato da un gruppo di ricercatrici e ricercatori (studentesse/studenti, dottorande/i, attiviste/i) orbitanti attorno al centro sociale Xm24 di Bologna, con percorsi di vita e di ricerca frammentati geograficamente e temporalmente, a causa delle condizioni di precarietà associate all’ambito accademico. Una condizione apparentemente dispersiva si è trasformata per il collettivo in un’occasione fertile: in Lampo si sono infatti connesse prospettive eterogenee, forse maggiormente libere e critiche proprio in virtù del loro posizionamento “incerto”. Con ruoli, tempi e spazi diversi, il Laboratorio stesso “è forse divenuto una produzione politica, difficilmente inscrivibile nelle categorie sociali che vengono utilizzate nella tassonomia del mondo accademico”.
Il contributo curato per Q Code Town muove dal tema delle mobilitazioni politiche dei territori e dell’interazione tra ricercatrici/ricercatori e interlocutori, nella costruzione dell’approccio etnografico che caratterizza il collettivo.
Ci interessa mettere a fuoco in questo contributo il posizionamento politico ed etico della ricerca, la responsabilità dei percorsi di conoscenza, la co-costruzione attraverso metodologie lente e attente di relazione con i contesti.
Cinque ricercatori ci hanno raccontato le loro esperienze di ricerca sul campo, nella rubrica Un lampo a ciel sereno:

Introduzione
Silvia Pitzalis e Giacomo Pozzi, Esperienze e criticità di un laboratorio etnografico sulle alterpolitiche

Contributi dai territori
Silvia Pitzalis, Comprendere i disastri: abitare, ricostruire, ricercare nel post-sisma emiliano
Antonio Liguori, Xm24 e il futuro della Bolognina
Cosimo Lisi, Alleanze ingovernabili. Contro lo stato di emergenza e il potere neocoloniale. Note a partire dalla rivolta “Pour Théo”
Elisabetta Capelli, Quale partecipazione? Il caso del passante di mezzo a Bologna

Una rilettura critica
Giacomo Pozzi, Margini dell’etnografia, etnografie dei margini

Le parole chiave di Lampo per Q Code Town: attivazione territoriale, politiche dal basso, metodologie di ricerca qualitativa, critica della ricerca, ricerca responsabile

Il terzo progetto ospitato da Q Code Town si chiama Super – Il festival delle periferie e nasce nel 2015 a Milano, con l’obiettivo di costruire una narrazione articolata delle cosiddette periferie, capace di restituirne la complessità, la richezza, le capacità di attivazione e auto-organizzazione presenti. Una narrazione che quindi vuole decostruire gli stereotipi associati ai contesti periferici o marginalizzati, a partire da una conoscenza lenta e diretta (il tour, durato dal 2015 al 2017, attraverso numerose tappe). Aspetto chiave dei tour, aperti e pubblici, l’incontro con le persone che abitano e animano, in forme tutte diverse, i territori “periferici”: dai gruppi locali, alle trattorie, alle associazioni, agli orti condivisi… Con l’obiettivo di restituire alla città e alle istituzioni quando ascoltato.
Di Super ci interessa sottilineare la potenzialità dell’esplorazione lenta, della conoscenza radicata che, seppur parziale, è di sicuro attenta e sensibile. Inoltre, Super non solo integra linguaggi e strumenti molteplici di restituzione della conoscenza locale e rilettura dei territori (foto, video, racconto scritto, ecc.), ma aggiunge un elemento che ci è particolarmente caro, ovvero la spinta progettuale e trasformativa che scaturisce dall’interazione con i territori. Dai tour sono nati infatti dieci progetti, di nature molto diverse, nati per lasciare una traccia e restituire un esito ai territori attraversati (potete scoprire i progetti, nel frattempo realizzati, sul sito di Super).
Per noi è importante domandarci, infatti, come le narrazioni e la conoscenza, che co-costruiamo con i territori, possono generare trasformazioni?

Vi lasciamo qui il racconto che ce ne hanno fatto i curatori e partecipanti:

Federica Verona, La ricerca oltre al progetto
Filippo Romano, Super è un controcampo
Nicla Dattomo, Un esercizio di cittadinanza
Carlo Venegoni, Milano, internazionalismo, città dal basso
Diletta Sereni, La creatività sta ai margini

[Molte cose sono accadute in seguito grazie al progetto Super: vi invitiamo a scoprirle sul loro sito…]

Le parole chiave di Super per Q Code Town: interdisciplinarietà, periferie, ascolto territoriale, ricerca lenta, conoscenza locale, esplorazione, relazione, progetto

Infine, Q Code Town ha raccolto alcuni singoli contributi che esplorano, sotto punti di vista diversi, il tema di ciò che, nelle nostre città, è considerato “margine” e la sua relazione con le ricerche e le azioni istituzionali. Questi frammenti sono dei piccoli esempi dei territori, dei contesti con i quali ci interessa lavorare e delle prospettive che ci piace assumere nell’entrare in relazione.

Note a margine del terzo censimento dei senza dimora che vivono nelle strade di Milano
Paolo Grassi, Rimpianto
Elena Maranghi, Spazi di vita

Marta Marzorati, Anche la mia città. Tra sopravvivenza quotidiana e auto-organizzazione dei migranti irregolari ad Amsterdam

Paolo Grassi, “Barrio” San Siro. Adolescenza e abusivismo ai margini del “rinascimento milanese”


Le parole chiave di questi racconti per Q Code Town sono: rapporto con le politiche, margini, marginalizzazione, abitare precario