Il mese in musica – Aprile 2021

di

30 Aprile 2021

Sentiti Libera. 25 Aprile, una storia di disobbedienza civile

25 Aprile, ora e sempre.

Ma i tedeschi che sparavano
E gridando distruggevano
E le donne che imploravano
I bambini che piangevano
E le case che bruciavano
Ed i fuochi divampavano
E le donne che imploravano
I bambini che piangevano

Jordi Lafebre e l’amore…nonostante tutto di Luca Rasponi

Luca Rasponi questo mese scegli un libro veramente raffinato “I toni fiabeschi della narrazione, il tratto delicato dei disegni anche nelle scene più frenetiche, i colori soffici e caldi confezionano un racconto che porta alla mente le atmosfere dei film di Anderson.”
Stavo lavorando stasera, ad un certo punto è partita una canzone di Fabrizio De Andrè e credo sia perfetta, per la nostalgia, le luci che si abbassano un po’ e inizia La canzone dell’amore perduto.

Ricordi sbocciavano le viole
Con le nostre parole
Non ci lasceremo mai
Mai e poi mai
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
Ma come fan presto, amore
Ad appassire le rose
Così per noi

Casa Covid. In quarantena, aspettando Godot di Costanza Pasquali Lasagni

Costanza Pasquali Lasagni e la sua casa Covid (qui la seconda puntata). Una casa piena di così tanta paura, attesa e speranza che, un giorno alla volta, ci lasciano lì, sperando che vada tutto bene, e ci viene da correre all’ultima riga, già da subito per capire quanti giorni, per capire quanta fatica.

Anyway, I can try anything it’s the same circle that leads to nowhere and I’m tired now.

Nel mio cortile di Tommaso Santagostino

Entro nel cortile di Santagostino e mi trovo anche un po’ nel mio cortile.
Mi trovo dentro a tutte le contraddizioni, mi cerco nei muretti storti, negli alberi che romperanno l’asfalto, mi perdo nelle urla, nelle parole, nei silenzi del cortile, del mio cortile.
E una voce lontana arriva, Fabio Concato, Breve Sogno anno 1977.

Ho costruito la mia casa,
gli ho fatto un piccolo cortile
ho l’orto, due galline, un cane ed un porcile
dalla mia stanza vedo il mare,
conosco tutti i pescatori,
la notte al largo con la torcia li vedo andare

 

Israele: cronache dalla vita post vaccino di Anna Pisaniello

Quello che ci racconta Pisaniello, mi fa pensare, non so bene quali pensieri sto pensando, ma io intanto penso e riporto qui un passaggio credo fondamentale del pezzo: “Il governo israeliano ha quindi il controllo delle cartelle cliniche di tutti i cittadini in formato digitale e aggiornate in tempo reale. Grazie a questo sistema il governo israeliano ha potuto offrire a Pfizer una condivisione dei dati clinici che probabilmente altri paesi non avrebbero potuto garantire. Come mi ha fatto notare Jonathan, Israele è anche un case study perfetto, in grado di offrire una situazione quasi da laboratorio: è relativamente piccolo ma anche estremamente multietnico, perché negli anni ha accolto emigrati di origine ebraica da tutto il mondo.”

Mi arrivano in soccorso i System Of A Down, anno 2001.

‘Cause we are the ones that want to play
Always want to go
But you never want to stay
And we are the ones that want to choose
Always want to play
But you never want to lose

Consegnare etico si può di Celeste Gonano

Consegne Etiche è una piattaforma cooperativa di consegne a domicilio dove i fattorini sono pagati in modo degno, senza pesare sui commercianti e con un impatto ambientale azzerato.
Celeste Gonano ci porta in un mondo virtuoso, un mondo in cui mi piacerebbe abitare.

Come rondini stanno le nostre parole pronte a volare tra sogno e realtà
Non sarà nebbia di valle Padana, ne freddo stretto ci fermerà
Lungo la strada persi il coraggio, l’ho ritrovato a Les Saintes Maries
Mondo confuso, mondo da Gaggio, non puoi capirmi ed è meglio così
Viva, viva Santa Sara, Madre di chi casa non ha
Viva, viva Santa Sara, Madre di chi terra non ha

Ritrovamenti di Beatrice Spazzali

La narrazione di Beatrice Spazziali è accurata, ci porta nella terribile strada dove ci si perde, dalla quale non si torna indietro.
Ritrovamenti è un’esperienza, non è solo un reportage.
Da leggere, con una musica di sottofondo, magari una musica che possa parlare.

Manu Chao, desaparecido.

Me llaman el desaparecido
Que cuando llega ya se ha ido
Volando vengo, volando voy
Deprisa deprisa a rumbo perdido
Cuando me buscan nunca estoy
Cuando me encuentran yo no soy
El que está enfrente porque ya
Me fui corriendo más allá

Polizie, sicurezza e insicurezza di Luca Manunza

Palidda è stato mio professore di sociologia della devianza. Arrivò alla mia università in punta di piedi, non lo avevo mai sentito nominare. Ci fece presentare dei lavori di ricerca, cosa molto rara a quel tempo. Mi ricordo che lavorai sul suicidio di Durkheim, fu un’esperienza ascoltare le sue correzioni e capire che non sarei mai stata una grande ricercatrice. Oggi leggo la recenzione di Manunza e mi sembra di tornare a Genova, alla fine degli anni novanta, con quella necessità di capire e quel vuoto lasciatomi in eredità da mio tempo.

“Sono undici i capitoli del libro per un totale di circa 270 pagine densissime di contenuti e richiami storici e di attualità. L’autore ripercorre la storia della polizia moderna partendo da un punto importante, il cambio di paradigma che esattamente quarant’ anni fa, nell’aprile del 1981, portò alla nascita della normativa sull’amministrazione della pubblica sicurezza e coordinamento delle forze di polizia. Una normativa che stabilì la smilitarizzazione delle polizie dentro un’ambizione -cara anche all’autore- di democratizzazione dei corpi di pubblica sicurezza. Questo processo ambizioso, benché regolamentato e spinto da numerose forze sociali, compresi i sindacati, non portò praticamente a nulla. Il G8 di Genova ne fu la prova più lampante. La lettura del perché ciò non accadde e del perché i chiari di luna di un reale cambiamento siano ancora lontani la si lascia a Palidda e al suo libro.”

Scappa, presto non fermarti, corri, cazzo, non voltarti
La sirena è quella della polizia

Zero di Angelo Boccato

Non ho ancora visto Zero, ma credo che lo farò.
Nel frattempo mi sono andata a cercare i titoli della colonna sonora e ho trovato una delle mie canzoni preferite di sempre che ora vi farò conoscere (se ancora non la conoscete).
Dice Boccato: “Zero è una serie che prende fin dal primo momento e riesce totalmente ad abbracciare e soddisfare le aspettative degli spettatori”. E noi gli crediamo.

Daughter, Candles: buon ascolto.

Just a young heart confusing my mind
But we’re both in silence
Wide-eyed, both in silence
Wide-eyed, like we’re in a crime scene