Il mese in musica – Settembre 2020

di

30 Settembre 2020

San Siro Sogna di Tommaso Santagostino

Nel pezzo di Tommaso Santagostino si parla di regole e procedure.
Si parla di abusivismo e diritto alla casa.
Si parla di San Siro ed io mi scuso, ma non posso fare a meno di pensare alla canzone di Vecchioni, una canzone che mi riempie sempre la stanza quando la metto su, che mi fa ricordare di come ci si possa sentire piccoli e grandissimi, così, da un momento all’altro.
E poi, io, un consiglio ve lo do: ascoltatevi tutto l’album di Vecchioni “L’uomo che si gioca il cielo a dadi” del 1973, è veramente intenso, epico, struggente, umano.

Milano mia portami via
Fa tanto freddo e schifo e non ne posso più
Facciamo un cambio, prenditi pure
Quel po’ di soldi, quel po’ di celebrità
Ma dammi indietro la mia seicento
I miei vent’anni e una ragazza che tu sai
Milano scusa, stavo scherzando
Luci a San Siro non ne accenderanno più

Una passione tossica di Markijan Kamyš, Iaryna Grusha Possamai

“Un po’ diario di bordo, un po’ reportage, il testo Una passeggiata nella zona racconta l’esperienza personale dell’autore in veste di stalker o di passeggiatore solitario sui giorni, settimane, mesi trascorsi nella zona di alienazione di Čornobyl’ (la variante ucraina di Černobyl, usata anche nel libro).”
Così ci portano dentro questo testo e più leggo il pezzo, più, senza sapere fino in fondo il perché, ritrovo questa canzone di Damien Rice, 9 crimes.
Sarà il silenzio di questo autunno freddissimo, sarà questa passeggiata, insomma, non so cosa sia, ma buon ascolto, con questa splendida canzone.

Leave me out with the waste
This is not what I do
It’s the wrong kind of place
To be cheating on you
It’s the wrong time
But she’s pulling me through
It’s a small crime
And I’ve got no excuse

La Serbia, le proteste e l’indifferenza di Carolina Muzzillo e Luca Nania

Il pezzo di Muzzillo e Nania ci porta nel cuore della protesta e nel tentativo di trovare la propria voce e farsi finalmente sentire.
Ma io più andavo avanti e più non smettevo di pensare alla seconda riga del testo “la rivoluzione delle ciabatte” e le ciabatte me le sono andate a cercare tra le canzoni e ho trovato una canzone così graziosa che è talmente lontana dall’indifferenza che si racconta nel pezzo, da essere assolutamente perfetto.

Ciabatte galeggianti, Pereira.
Guarda là il faro è lontano
E non lo so mi sento un po’ strano
Dove andrò? stringi la mia mano
Che la barca va ma noi ci fermiamo

L’incendiaria del Mediterraneo di Sara Marchesi

Sara Marchesi in questo pezzo ci porta dentro al cuore di una storia, una storia importante.
Ci porta dentro ad un nome che abbiamo sentito ripetere in continuazione parlando della nuova impresa di Banksi, un’impresa nuova, interessante, una nave per salvare vite in mare dal nome: Luise Michel.
Chi è questa donna?
Who are you?
(da ascoltare a volume altissimo)
I really wanna know.

The change, it had to come
We knew it all along
We were liberated from the fold, that’s all
And the world looks just the same
And history ain’t changed
‘Cause the banners, they are flown in the next war

Ruby falls di Ann Noceti e Flavia Biondi di Luca Rasponi

Come ogni mese, il giorno nove è dedicato alla nona arte di Luca Rasponi.
E questo mese ci ha portato quello che lui definisce a conclusione del suo pezzo: “potremmo dire che Ruby Falls è un po’ come un uovo Fabergé: un piccolo-grande gioiello perfettamente compiuto, tanto bello nella fattura quanto prezioso nel contenuto.”
E, come è mia abitudine, prendo dalle frasi solo quello che mi piace e mi serve ed ecco che appare la canzone dei Persiana Jones, Preziosa. Anno 1995, facevo ragioneria e me la dedicò il mio primo fidanzato, sapeva come volermi bene.

Forse poi
Riscoprirti un giorno ancor
Di più.

Ti piace o non ti piace il taglio dei parlamentari? Di Giovanni Missaglia

L’analisi di Missaglia è precisa e puntuale e quindi leggetela, per uscire allo scoperto e sventare la banalità del banale, che sia bene o che sia male.
E non mi resta che buttarla in caciara con una canzone del 1966 che, vi confesso, mi piace moltissimo, tipo la mattina, con il caffè, la metterei sempre.

I like it like that
I said I like it like that
And I want it like that
I like it like that
I’ve got the soul, I’ve got the thing

Grecia, cronache da Corinto di Francesca Merz

Il racconto di Francesca Merz ci porta nei dettagli, ci trascina, ci restituisce la Grecia senza il bianco e l’azzurro. E all’improvviso appare una foto, una strada e tutti quegli uomini e quelle donne a dormire ai bordi del mondo. Chiamare in causa i Rolling Stones è sembrata l’unica cosa da fare, Streets of love anno 2005.

You’re awful bright, you’re awful smart
I must admit you broke my heart
The awful truth is really sad
I must admit I was awful bad

Un fumetto per chiedere giustizia e verità per Marco Paciolla

Il fumetto di Gianluca Costantini per Mario Paciolla.
Un silenzio e una musica.

Tongue Tied
I can feel the shadows
Your eyes
I don’t know you now

Ventimiglia, tra coloro che non sono indifferenti di Elisa Gullì

Elisa Gullì ha preso la sua auto ed è andata a vedere.
Ha visto la gente. Gente che cucina, gente che sopravvive, gente che passa e se ne va, gente che si sente più dell’altra gente, gente perduta, gente dimenticata.
Come le nave che affonda, e le voci a poco, a poco non le sente più nessuno.
Sinking ship, wild child, anno 2018.

Take my broken hands
Takes a sunrise to understand
Both my broken hands are true

Lampedusa lo sa di Andrea Cegna

“Al Bar dell’Amicizia si parla di politica e di sport, si parla con il sindaco che arriva in motorino e beve un caffè mentre mangia uno dei tanti arancini della casa. Capita anche che esca il nome dell’europarlamentare Pietro Bartolo. Alcuni lo accusano di difendere l’invasione, altri invece lo difendono. Insomma il dibattito è acceso e complesso, certo non riassumibile in slogan.” Mi piace questo passaggio della narrazione di Cegna.
E mi porta dentro a quel bar.
E mi porto in un altro bar, che forse è un’osteria.

Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta
Ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta
Qualcuno è andato per età
Qualcuno perché già dottore
E insegue una maturità, si è sposato
Fa carriera ed è una morte un po’ peggiore

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