La giustizia può attendere per la strage di Bhopal

Nuovo rinvio all’udienza del 9 aprile che doveva decidere sulla giurisdizione. L’intervento da Bhopal di Claudio Avella, giornalista e viaggiatore

Claudio Avella, giornalista e viaggiatore, è in India. Sta seguendo da vicino il propcesso alla Dow Chemical, che ha comprato la Union Carbide, responsabile il 3 dicembre del 1984 della strage di a Bhopal, una delle più orrende stragi per contaminazione chimica che ancora oggi fa sentire i suoi effetti sulla popolazione. Ma dopo 18 anni di avvocti e carte, ancora non si arriva, nemmeno nell’udienza del 9 aprile scorso, a decidere sulla giurisdizione e quindi il processo: gli avvocati del numero due della chimica mondiale contestano il fatto che siano corti indiane a decidere. Non basta. A 270 chilometri di distanza dal luogo che è diventato famoso per la strage, ci si batte contro l’incenerimento di tonnellate di rifiuti tossici. Per ora senza che si arrivi a trovare soluzioni. Una storia che rischia di ripetersi. 

La foto di copertina è di Claudio Avella

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