Bolzaneto, ora X

La Cassazione si pronuncia sulle torture di Bolzaneto, in un crescendo di disinteresse generale. L’appello di Enrica Bartesaghi: ventie con una X rossa sulla guancia, come fecero alle vittime in quel lager le bestie in divisa.

di Angelo Miotto

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14 giugno 2013, la sentenza della Cassazione sui fatti di Bolzaneto. Sono passati 12 anni – dodici – e quello che ci rimane sono i risarcimenti, che non sono assolutamente secondari e che significano in ogni caso un riconoscimento di diritti calpestati. I giudici della quinta sezione penale, presieduti da Gaetanino Zecca, si riuniranno in camera di consiglio a partire dalle 10: in giornata, dunque, dovrebbe essere reso noto il verdetto.

[blockquote align=”center”] Quarantaquattro gli imputati nel processo, poliziotti, carabinieri, agenti e medici della penitenziaria: per 7 di loro la Corte d’appello di Genova, il 5 marzo 2010, pronuncio’ sentenza di condanna, per gli altri l’intervenuta prescrizione del reato. Tutti, pero’, secondo i giudici di secondo grado, devono risarcire, per un totale di quasi 10 milioni di euro, circa 150 no-global vittime delle violenze. Tutti i 44 imputati rischiano, se verra’ confermata la sentenza d’appello, anche sanzioni disciplinari da parte della Pubblica amministrazione, poiche’ tale possibilita’ non e’ preclusa ne’ dalla prescrizione del reato, ne’ dal fatto che le eventuali condanne, come in questo processo, sarebbero comunque coperte da indulto. [/blockquote] L’ultima udienza, in cui si rinviò a oggi, andò sostanzialmente deserta. Me lo raccontava Enrica Bartesaghi, indomabile presidentessa del Comitato Verità e Giustizia per Genova, mamma di una delle vittime.

Lo stupore e la rabbia, la delusione nella voce di Enrica, allora, maturarono in quella che è la richiesta che ha avanzato per questa mattina: presentarsi con una X rossa disegnata sulla guancia, come fecero con il pennarello nel lager di Bolzaneto 2001, con i racconti delle violenze, delle vessazioni, dei pestaggi e dell’umanità tradita che va sotto il nome di Tortura, non ancora riconosciuta come fattispecie di reato nel nostro ordinamento. Non sappiamo se questa mattina ci saranno più persone. Di sicuro non c’è l’attenzione mediatica di un anno fa con la proiezione di Diaz, con i documentari, con i nomi dei papaveri sul banco degli imputati.

Un motivo in più per riportare l’appello di Enrica Bartesaghi, direttamente dalla sua voce.
Per il resto, Bolzaneto non si dimentica.
Come è impossibile dimenticare Alimonda e un processo mai nato.



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