Pubblica Piazza

[author] [author_image timthumb=’on’]https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/208826_10151525732097904_583330344_n.jpg[/author_image] [author_info]Leonardo Brogioni, fotografo, fondatore di Polifemo. Per QCodeMag autore della rubrica HarryPopper[/author_info] [/author]

We love what we see on Instagram, and we think there’s potential for something deeper (“Ci piace quello che vediamo su Instagram, e pensiamo che ci sia il potenziale per qualcosa di più profondo”). Con queste parole NPR ( National Public Radio) lancia l’iniziativa Public Square un progetto di narrazione collettiva fatto di immagini. Ogni mese la redazione propone un tema a cui corrisponde un hashtag da utilizzare per postare (e quindi raccogliere) foto su Instagram. “Vi chiediamo di condividere uno sguardo sulla vostra vita – ma oltre a questo, di raccontarci delle storie” dice NPR. Primo argomento: Hard Work (#PSHardWork). Dedicato a tutti coloro che svolgono un lavoro sporco, anche metaforicamente parlando, da raccontare con fotografie sulla loro attività quotidiana: lavavetri, hostess, tassisti, editor, riparatori di computer e chi più ne ha più ne metta.

Una lezione di comunicazione visiva da parte di una radio: oltre che un’iniziativa multimediale mi pare un evento da sottolineare.

Prima di tutto perché in poco più di cinque frasi i ragazzi di NPR riescono non solo a spiegare il progetto ma anche a sintetizzare il metodo di lavoro dei fotogiornalisti:
1) strike up a conversation with the person … inizia una conversazione con la persona …
2) take his portrait … falle un ritratto …
3) get all the info (name, age, story) … prendi tutte le informazioni necessarie (nome, età, storia) …
4) put it all in the caption … metti tutto nella didascalia …
5) storytelling … we want more than just a pretty photo. Your words are equally important … narrazione … vogliamo più di una bella foto. Anche le parole sono importanti.
C’è proprio tutto.

In secondo luogo perché a NPR dimostrano di aver capito (e di saper efficacemente diffondere) ciò che distingue la foto ricordo (amatoriale) da quella utile alla comunicazione o all’informazione (professionale + citizen journalism), ovvero: capacità narrativa, rispetto e collaborazione del soggetto ripreso, correttezza nell’utilizzo dell’immagine e delle informazioni in suo proposito. Siano le foto realizzate con un foro stenopeico o con un telefonino.

Di conseguenza (e infine) perché NPR ha compreso che smartphone e social network sono strumenti acquisiti anche dalla fotografia, il cui utilizzo intelligente e verificato può condurre a risultati utili a tutti ma soprattutto ai mass media che dovrebbero seguire la mission indicata da Bill Siemering proprio a NPR: essere a servizio dell’individuo, promuovere la sua crescita personale … incoraggiare la partecipazione attiva e costruttiva.

“National Public Radio will serve the individual; it will promote personal growth; it will regard the individual differences among men with respect and joy rather than derision and hate; it will celebrate the human experience as infinitely varied rather than vacuous and banal; it will encourage a sense of active constructive participation, rather than apathetic helplessness.”—Bill Siemering

Come hanno dimostrato l’agenzia Magnum (che ha inserito tra i suoi membri il fotografo Michael Christopher Brown il quale utilizza quasi esclusivamente la fotocamera di uno smartphone) e Pete Souza, fotografo ufficiale della Casa Bianca (che recentemente ha aperto un account su Instagram per mostrarci il dietro le quinte della presidenza Obama “… bring you behind-the-scenes of the Presidency“)

Che la pubblica piazza serva a qualcosa!

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