Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio

Padre e poi direttore della St. John’s School di Milwaukee nel Wisconsin, Lawrence Murphy tra il 1950 e il 1974 ha abusato sessualmente di circa duecento bambini audiolesi senza affrontare mai nessun processo canonico e morendo ‘in pace’ dentro l’abito talare.

A partire dalle testimonianze di quattro bambini, ora uomini, Terry Kohut, Gary Smith, Pat Kuehn e Arthur Budzinski, Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio, a firma dell’acclamato Alex Gibney (Taxi to the dark side, Park Avenue), indaga i casi di pedofilia verificatisi in seno alla Chiesa, dall’America all’Europa, rivelando la metodica e collaudata rete che i quadri della Santa Sede usano per proteggere e insabbiare i casi di denuncia di stupri e crimini sessuali contro i bambini.

Intervallando il racconto orale delle interviste al materiale d’archivio, Gibney fa emergere  il ruolo di Joseph Ratzinger, giudicato responsabile di non aver mai preso provvedimenti severi contro gli esponenti del clero e di essere firmatario dell’epistola De delicti gravioribus, che informa sulle procedure da adottare nei casi di pedofilia clericale. In quella lettera si ribadisce il vincolo del segreto pontificio da mantenere durante la procedura investigativa e processuale.

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