Addio generale Giap

E’ morto a 102 anni il generale vietnamita Vo Nguyen Giap, venerdì 4 ottobre di sera ora locale, poco dopo l’una ora nostrana, in un ospedale militare di Hanoi, la capitale del Vietnam, dove era alloggiato da quattro anni.

Di Alessandra Fava

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4 ottobre 2013. -Giap è stato un mito per intere generazioni. Europee e non solo. Ha combattuto e vinto prima contro la Francia poi contro gli Stati uniti, diventando nell’immaginario collettivo il simbolo della lotta contro il colonialismo e l’occupazione, simbolo di tutte le guerre di liberazione.
Per i vietnamiti è un grande eroe nazionale, secondo solo al presidente Ho Chi Minh (che morì nel ’69). Era nato il 25 agosto 1911 a An Ka nella provincia di Quang Binh. Sembra che già al liceo Thang Long lo chiamassero ”il generale’ per la sua passione per la storia, le guerre, le battaglie e in particolare Napoleone che diceva ”sapeva sorprendere il nemico”.
Cominciò a fare attività politica negli anni 20, e lavorò come giornalista prima di entrare nel partito comunista indocinese. E’ stato anche in galera per un breve periodo per aver partecipato a delle proteste contro i francesi. Laureatosi in legge ad Hanoi, nel ’40 dopo aver conosciuto Ho Chi Minh, si occupò di riunire guerriglieri nel nord del paese e quindi condusse i suoi uomini alla vittoria di Dien Bien Phu, scottante sconfitta per i francesi, costretti in breve a lasciare l’Indocina.  La vittoria arrivò il 7 maggio 1954 dopo 56 giorni di assedio e migliaia di chili di riso portati attraverso la foresta perché come spiegherà più tardi per portare un chilo di riso ai soldati bisognava darne quattro ai trasportatori  e perciò ”noi abbiamo utilizzato 260 mila trasportatori, più di 20 mila biciclette, 11mila e ottocento zattere, 400 camion e 500 cavalli”.

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[blockquote align=”none”]Gli accordi di Ginevra portarono alla spartizione del Vietnam in Nord e Sud e poi alla guerra di occupazione del sud da parte degli americani. Così pochi anni dopo, anni Sessanta, Giap, riorganizzando nuovamente uomini e risorse nel nord del paese creava il mitico sentiero Ho Chi Minh che passava per il Laos e la Cambogia collegando nord e sud del paese. Mobilitando truppe e risorse attraverso le montagne, riuscì a contrastare l’avanzata degli americani fino all’arrivo delle truppe vietnamite a Saigon il 30 aprile 1965. Negli anni successivi gli fu tolto il comando dell’esercito e fu via via emarginato dal partito, salvo mostrarlo come un’icona in tutte le manifestazioni di stato. In questa foto è sul palco a Saigon alle celebrazioni del 30 aprile 1995, quarantennale della liberazione.[/blockquote]
Nel 2009 ha ripreso le sue battaglie questa volta contro l’affidamento delle miniere di bauxite del sud ai cinesi e ha vinto.
Dal 2011 era sparito dalla scena. Oggi vengono in mente le parole di Tiziano Terzani cronista della guerra vietnamita, che negli ultimi anni della sua vita, scrisse di aver concluso che non c’è nessuna guerra giusta, neppure quelle di liberazione come il Vietnam.

Foto Alessandra Fava

Foto Alessandra Fava

In una delle sue ultime interviste Giap parlando della guerra del Vietnam, che dalle sue parti chiamano ”la Guerra americana’ e uccise 3 milioni di civili e militari del nord, 250 mila soldati del sud del Vietnam e 58 mila soldati americani, disse che ”nessuna guerra di liberazione fu così violenta e causò tante vittime”.

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per farsi un’idea del Museo dell’esercito ad Hanoi QUI



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