L’Impatto di Twitter sulla distribuzione dei contenuti giornalistici

Una ricerca svela che l’ecosistema dell’informazione sta attraversando notevoli cambiamenti. Il pubblico ora ha la possibilità di esprimere la propria influenza

[author] [author_image timthumb=’on’]http://www.festivaldelgiornalismo.com/pictures/user/small/0/168_s86Jq.jpg[/author_image] [author_info]Pier Luca Santoro è un esperto di marketing, comunicazione & sales intelligence. Attualmente collabora con l’European Journalism Observatory, centro studi non profit dell’Università della Svizzera italiana. [/author_info] [/author]

Marco Toledo Bastos, ricercatore presso l’Università di San Paolo, docente e ricercatore di dottorato presso l’Università di Francoforte e un ricercatore in visita presso il Dipartimento di Media e Comunicazione della London School of Economics and Political Science, e Gabriela Zago, docente presso l’Università Federale di Pelotas e dottoranda in comunicazione e informazione alla Graduate School della Università Federale di Rio Grande do Sul, hanno effettuato una ricerca sull’impatto di Twitter, il newswire per eccellenza, sulla distribuzione dei contenuti editoriali: Tweeting News Articles. Readership and News Sections in Europe and the Americas.

risultati, pubblicati a fine settembre, indicano che l’ecosistema dell’informazione sta attraversando notevoli cambiamenti. Il pubblico ora ha la possibilità di esprimere la propria influenza, non solo come lettore di testi, ma anche come un pezzo fondamentale che decide quali notizie sono redistribuite e quali sezioni di notizie ottengono più attenzione attraverso  i siti di social networking. La circolazione e la classificazione delle notizie sono fortemente influenzati dal crescente utilizzo dei social network per distribuire articoli, notizie.

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Sono stati monitorati i tweet contenenti link ad articoli di notizie da otto dei maggiori quotidiani nazionali negli Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Brasile e Germania per un totale di 40 testate. Tra il primo ed 14 di ottobre del 2012 sono stati raccolti ed analizzati 2.842.699 tweet con link ad articoli di notizie delle precitate fonti d’informazione. Il dataset finale comprende 693.066 articoli di notizie classificate in una delle seguenti 21 sezioni di notizie: arte, auto, cronaca nera, economia, educazione, intrattenimento, ambiente, moda, salute, lavoro, stile di vita, notizie locali, notizie nazionali, notizie internazionali, opinioni , politica, scienza, sport, tecnologia, turismo e meteo, per un totale di 1.013.286 collegamenti URL.

Il razionale dello studio è quello di valutare il profilo editoriale dei quotidiani online a fronte del feedback dei social media per le diverse notizie. Il profilo editoriale dei giornali è definito dall’enfasi posta su argomenti specifici. Il profilo editoriale dei quotidiani «Wall Street Journal», «Financial Time»s e «Valor Economico» è definito da una forte enfasi sul business e sulle notizie economiche, mentre il «Los Angeles Times» , probabilmente a causa della posizione della sede del giornale del Los Angeles, presenta un numero decisamente superiore alla media di notizie infotainment ed una particolare attenzione dell’industria cinematografica americana. Una simile diffusione di contenuti soft news si trova su il «New York Post» ed il «New York Daily News» , mentre il «New York Times», «The Guardian» e «The Independent» presentano un’enfasi superiore alla media su temi “hard news”, in particolare politica, economia notizie, e internazionali.

I dati elaborati indicano quali client di Twitter sono utilizzati per postare link ad articoli di notizie, consentendo così l’identificazione di articoli di notizie in distribuzione attivamente dagli utenti o da applicazioni automatiche. E’ emerso che twitterfeed, utility che permette l’alimentazione di contenuti dal sito web tramite RSS a Twitter, HootSuite, sistema di gestione dei social media, e dlvr.it, applicazione che fornisce automaticamente i contenuti dei diversi canali dei paid media, sono stati responsabili in media per il 25% di tutti i link ad articoli di notizie. Il restante 75% è distribuito principalmente direttamente attraverso il sito Twitter (19%), facendo quindi copia-incolla del titolo e del link dell’articolo segnalato, Tweet Button (12%), i “bottoni” che sono posti sul sito del giornale, Twitter per iPhone (9%), e Twitter per Android (7%).

Il grafico di sintesi dei risultati [vedi immagine sotto riportata] evidenzia come Negli Stati Uniti ed in Spagna e Brasile, seppur in maniera minore, vi siano dei picchi di orario nelle condivisioni, più lineare, più appiattita la curva invece dei tweet di Regno Unito e, soprattutto, Germania, segno da un lato di abitudini specifiche della popolazione, si pensi alla “siesta” degli spagnoli, e, dall’altro lato, di una minor attenzione da parte dei quotidiani britannici e tedeschi al momento “giusto” per condividere le notizie sulla piattaforma di microblogging.

In media il 5% degli utenti sono responsabili per il 50% dei collegamenti ad articoli di notizie attraverso i cinque Paesi presi in considerazione, il maggior livello di concentrazione è il 62% in Brasile e il meno elevato nel Regno Unito con il 46 % . Esistono dunque dei “nodi”, delle persone, che sono centrali per rilevanza nella diffusione di informazione su Twitter. E’ evidente che l’utilizzo di strumenti di social network analysis, e la lettura dei dati emergenti da parte di persone competenti, è centrale per instaurare una relazione con questo ristretto gruppo di “influencers”.

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Le condivisioni sui social network sono elemento di sempre maggiore rilevanza nell’attuale ecosistema dell’informazione. Non si tratta soltanto di un elemento per generare traffico ai siti web dei quotidiani online ma di un aspetto che rappresenta un parametro significativo dell’interesse e dell’attenzione nei confronti della testata e degli articoli, dei temi proposti. Le condivisioni sui social network creano notorietà di marca, e costruiscono fiducia, grazie al passaparola online degli utenti sul valore del giornale. Il livello più basso di condivisioni è quello dei tedeschi, mentre USA e Brasile sono abbastanza simili. Il livello maggiore tra tweet e retweet è da parte degli spagnoli [vedi immagine fondo articolo]. «El Pais» è in assoluto la prima testata tra le 40 esaminate per numero di condivisioni seguita dal «New York Times» e «Washington Post».

Lo studio ha trovato una correlazione significativa tra le notizie trasmesse da “alimentatori automatici” e articoli di notizie che non sono riusciti a coinvolgere il pubblico sia a livello nazionale che in riferimento a ciascuna specifica notizia. Si tratta dell’evidenza che il processo non può, non deve, essere automatizzato ma necessita del “tocco umano”, probabilmente anche in termini di adattamento del titolo.

I principali quotidiani nei loro rispettivi paesi che ottengono risultati migliori della media su Twitter, sono El País in Spagna, il New York Times negli Stati Uniti, Estado de S. Paulo in Brasile, Süddeutsche Zeitung in Germania e Daily Telegraph in Gran Bretagna.

I risultati della desk research confermano infine che una grande base di utenti è fondamentale per la replicazione dei contenuti attraverso le reti sociali.

Lo studio contiene numerosissimi riferimenti per approfondire ulteriormente il tema e, ancora una volta, non posso che consigliarne la lettura integrale al di là della mia sintesi.



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